Economia
Pensioni, in Italia l’età pensionabile più alta d’Europa
Secondo l'ultimo rapporto dell'Ocse, in Italia i giovani di oggi andranno in pensione dopo aver compiuto 71 anni
In Italia i giovani di oggi andranno in pensione dopo aver compiuto 71 anni. E' quanto emerge dal rapporto 'Pension at Glance' dell'Ocse, secondo il quale chi ha iniziato a lavorare nel 2016 a 20 anni, in base alla legge che lega l'eta' pensionabile alle aspettative di vita, andra' in pensione a 71,2 anni. Solo in Danimarca l'eta' pensionabile dei giovani sara' piu' alta, attestandosi a 74 anni, mentre in tutti gli altri Paesi sara' piu' bassa. Inoltre, per l'Ocse, serve piu' flessibilita' in Italia per accompagnare l'uscita dal mondo del lavoro. Nel rapporto si evidenzia infatti che, nonostante cresca la domanda di piu' part time e di unire pensioni parziali e lavoro, i tassi di adozione di queste richieste sono "relativamente bassi".
Nei Paesi Ocse "circa il 50% dei lavoratori sopra i 65 anni lavorano part time", mentre in Italia il ritiro graduale dal mercato del lavoro "non e' comune e meno di un terzo di coloro che hanno piu' di 64 anni svolge l'attivita' part-time". Una nota positiva arriva da Parigi dal fronte dell'eta' di pensionamento "effettivo", quella determinata in base ai contributi versati, che in Italia arriva prima dei 63 anni e dunque e' piu' bassa di 4,4 anni rispetto all'eta' della pensione di vecchiaia, che attualmente e' di 66,7 anni, destinata a salire a 67 nel 2019, dopo l'ultima revisione dell'Istat sulle aspettative di vita. La forbice di 4,4 anni tra pensione legale ed effettivae'' comunque il divario piu' alto dell'intera area area Ocse.
"Per l'eta' pensionabile bisogna guardare all'eta' effettiva e non a quella legale" ha commentato il presidente dell'Inps Tito Boeri, sottolineando che "l'Ocse conferma quello che diciamo da tempo: bisogna guardare a quella effettiva. E' quella che conta". A questo proposito va evidenziato che nella ricetta che nel suo rapporto l'Ocse rivolge all'Italia c'e' un esplicito invito a considerare l'eta' pensionabile effettiva come una priorita'.
"L'attuale sfida per l'Italia - si legge nel rapporto - consiste nel limitare la spesa pensionistica a breve e medio termine e affrontare i problemi di adeguatezza per i futuri pensionati. L'aumento dell'eta' pensionabile effettiva dovrebbe continuare ad essere la priorita' al fine di garantire benefici adeguati, senza minacciare la sostenibilita' finanziaria. Cio' significa concentrarsi sull'aumento dei tassi di occupazione, specialmente tra i gruppi vulnerabili. Un mercato del lavoro piu' inclusivo ridurrebbe anche il futuro tasso di utilizzo delle prestazioni sociali di vecchiaia".