Economia

Orcel: "M&A? Meglio il buyback. Ma guardiamo all'Est Europa"

di Redazione Economia

Per le fusioni in Europa mancano due elementi cruciali: un'unione bancaria e valutazioni non allineate ai fondamentali

Orcel: "M&A? Meglio il buyback. Ma guardiamo all'Est Europa"

"A Davos ho percepito maggiore fiducia rispetto all'anno scorso. I tassi saranno in diminuzione, ma alla fine la media del 2024 sarà simile a quella dell'anno precedente. Pertanto, per i profitti delle banche, incluso UniCredit, non costituirà un problema. Anzi, la nostra strategia di rafforzamento delle attività bancarie interne porterà a una maggiore redditività in futuro. Abbiamo una maggiore flessibilità rispetto ad altre banche sul fronte delle commissioni. Il punto è che i mercati prezzano un calo dei tassi molto più significativo di quanto effettivamente si verificherà, e ciò potrebbe generare volatilità".

LEGGI ANCHE: Corporate Bond, Enel e Unicredit collocano due prodotti per 2,75 mld

Andrea Orcel parla in un'intervista a Cnbc della situazione emergente dai suoi incontri a Davos e sulla strategia della banca per il 2024, che va dal soft landing per l'economia alle prospettive per il M&A e il mercato dei capitali. In merito a fusioni e acquisizioni, è considerato uno dei protagonisti della consolidamento delle banche europee. Deutsche Bank e Commerzbank sono le ultime voci circolate in proposito.

LEGGI ANCHE: Tim, Ita, ex-Ilva, Mps: le quattro partite del governo Meloni

Osservando la situazione in modo più ampio, l'Europa necessita di M&A. Le istituzioni e le banche europee sono oscurate da quelle statunitensi. Fusioni e acquisizioni, insieme a banche più solide, sono essenziali per sostenere l'economia. Tuttavia, attualmente mancano due elementi cruciali: un'unione bancaria e valutazioni non allineate ai fondamentali. Il processo di consolidamento potrebbe essere difficile senza un'unione bancaria, e le valutazioni non allineate rendono le transazioni non economiche.

Oltre alle considerazioni europee, Orcel esamina il potenziale delle banche dell'Europa centrale e orientale. Considera la regione come un motore di crescita con convergenza nell'UE, modernizzazione e popolazione più giovane. Nonostante alcune sfide nella parte centrale, vede opportunità di crescita nell'Europa centrale e orientale.

Sulla questione dell'unione bancaria, Orcel sottolinea la necessità di un progetto comune e compromessi tra i Paesi. Ci sono divergenze tra i Paesi del Nord e del Sud e anche tra alcuni Paesi dell'Europa centrale e orientale. La forza delle banche è aumentata negli ultimi 10 anni grazie a regolamentazioni più solide, consentendo soluzioni efficaci.

Orcel affronta anche la questione delle valutazioni delle banche oggetto di acquisizione, affermando che il mercato valuta la sua banca a cinque volte gli utili, con un costo del capitale del 20%. Considera il cambio di percezione basato sui fondamentali, con una maggiore differenziazione tra banche ben gestite e altre.

Sulla politica monetaria, Orcel discute delle previsioni di tagli dei tassi in Europa, indicando che le curve forward prevedono un taglio di 150 punti base entro la fine dell'anno. Tuttavia, esprime cautela sottolineando che potrebbe essere meno, dipendendo dalla percezione del rallentamento e dalla riduzione dell'inflazione verso livelli accettabili, evitando una recessione profonda.