A- A+
Economia
Patto Stabilità, no di Berlino all'accordo flessibile. Meloni paventa il veto

Posizione intransigente della Germania: il Patto di Stabilità a rischio. E crisi per tutti

L'Europa dimostra ancora una volta di essere divisa. La riforma del Patto di Stabilità è appesa letteralmente a un filo. Secono Giorgia Meloni, sul punto i "passi in avanti" di Bruxelles “non sono sufficienti”, quindi, serve un “rush finale” perché se da un lato è “folle” accettare nuove regole non “sostenibili”, il ritorno ai vecchi parametri sarebbe “esiziale” per l’economia.

“Le ipotesi che sta portando avanti l'Italia sono più che sensate per molti Paesi. Sarebbe folle da parte nostra dire che ci va bene una soluzione che non è sostenibile”, sostiene Meloni. In un quadro di “alleanze variabili” tra i 27, la presidente del Consiglio punta a un’intesa che non penalizzi l’Italia. No secco al ritorno dei vecchi parametri perché “se noi possiamo pensare di rafforzare la nostra competitività' senza adeguare le regole della nostra governance alle strategie che ci diamo, rischiamo di sembrare miopi”, osserva il presidente del Consiglio. Secondo la Stampa, la premier evoca il veto sulla proposta di riforma della Commissione. “Preferisco essere nella condizione di non rispettare un accordo che non ho votato”.

La tensione è anche motivata dalla frenata della Germania su un accordo flessibile. Tanto che il Corriere della Sera sentenzia: "Una crisi dell’euro e il crollo di due architetture di regole non sembrano aver insegnato molto ai governi dell’area. Ogni giorno che passa, il costrutto del nuovo patto di Stabilità resuscita sempre di più gli aspetti meno nobili dei suoi precursori".

Prosegue il Corriere: "Le esigenze politiche del momento di un solo politico rischiano di costare caro per molti anni a venti Paesi. Niente di tutto questo semplifica la posizione dell’Italia, destinata a restare osservata speciale, quali che siano le regole europee". Secondi il Corriere, "parte della responsabilità risiederà a Berlino", dopo che ieri il ministro dell’Economia Christian Lindner e il suo collega francese Bruno Le Maire, contrariamente alle speranze di una settimana fa, non sono ancora riusciti a trovare un accordo sui numeri dei vincoli di bilancio.

"Lindner stesso è diventato uno degli ostacoli. La Fdp, il partito liberale di cui lui è leader, viaggia nei sondaggi al 5%: ha più che dimezzato i voti dalle politiche di due anni fa, rischia di uscire dal Bundestag se si votasse oggi e l’8 ottobre scorso ha subito due dure sconfitte elettorali in Assia e Baviera. Da allora Lindner ha alzato il prezzo in Europa, per mostrarsi inflessibile con gli elettori che sta perdendo a favore del centro-destra e della destra. Così, come il ministro delle Finanze a Berlino, ora chiede che le nuove regole europee vadano oltre il vincolo di una riduzione minima del debito ogni anno, quali che siano le condizioni dell’economia: vuole anche che si indichi una «salvaguardia» che spinga il deficit di tutti i governi europei ben sotto al 3% del Pil", spiega il Corriere della Sera.

Tensione anche sulle concessioni balneari

Sulle concessioni balneari – altro dossier caldo per l’Italia -  Meloni osserva che occorre "iniziare una nuova contrattazione con la Commissione europea” premettendo che "ereditiamo una situazione che si trascina da qualche anno”.    Prima di tornare a Palazzo Chigi, la premier tira le somme della trasferta in Croazia. "Il bilancio e' ottimo. Lo stato delle relazioni tra Italia e Croazia e' eccellente nonostante l'assenza di un primo ministro italiano" da oltre 20 anni. "Ci sono molti ambiti da rafforzare" e allo stesso tempo tra i due Paesi "c'e' una convergenza per chi guarda al mondo dalla stessa angolazione. Penso - conclude - al ruolo nel mare Adriatico, quindi il Mediterraneo, penso al tema legato all'energia”.

Iscriviti alla newsletter





in evidenza
"Ricomincio da Taaac e dal gol di Gabbia". Milanese Imbruttito tra cinema e gli aneddoti sul suo Milan

Arriva il film. L'intervista a Lanzoni

"Ricomincio da Taaac e dal gol di Gabbia". Milanese Imbruttito tra cinema e gli aneddoti sul suo Milan


motori
Opel apre gli ordini del nuovo Combo Electric in Italia, il multispazio 100% elettrico e versatile

Opel apre gli ordini del nuovo Combo Electric in Italia, il multispazio 100% elettrico e versatile

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.