Pensione, innalzare l'età minima: l'ipotesi c'è. Dal 2019 serviranno 67 anni
Pensione, il provvedimento del governo è atteso subito dopo l'estate
Il provvedimento è atteso subito dopo l'estate, sempre che le imminenti elezioni politiche non facciano cambiare idea al governo Gentiloni. Come riferisce il "Corriere della sera", i tecnici stanno per ora lavorando a un decreto che potrebbe rivedere l'età minima per andare in pensione a 67 anni (adesso servono 66 anni e 7 mesi). Si è infatti, innalzata la speranza di vita che l'individuo ha quando ha compiuto 65 anni: per gli uomini si è allungata a 19,1 anni dai precedenti 18,6 anni; per le donne invece, si è arrivati a 22,4 anni dai 22 secchi.
A mitigare gli effetti dell'impopolare provvedimento, potrebbe essere l'Ape (anticipo pensionistico) a pieno regime. Questo strumento è da poco entrato in vigore ma soltanto nella versione Ape sociale, vale a dire quella riservata a disoccupati, invalidi, chi ha svolto lavori usuranti.
Chi riceverà l'Ape sociale potrà avere anche il bonus di 80 euro previsto per i redditi da lavoro bassi con la conseguenza che l'indennità annua netta percepita nei tre anni precedenti la pensione (erogata per 12 mesi l'anno invece dei 13 previsti per la pensione) potrà essere uguale o anche maggiore del reddito da pensione.
Lo ha spiegato Stefano Patriarca, uno dei tecnici che ha lavorato al dossier Ape ricordando che per i pensionati non è previsto il bonus di 80 euro. Patriarca ribadisce che l'Ape sociale non è una forma di pensione anticipata, ma un nuovo ammortizzatore sociale per i lavoratori anziani in difficoltà, uno strumento che finora non esisteva.