Economia
Pensioni, Inps: a gennaio autorizzate oltre 80 mln di ore di Cig
La Lombardia ha avuto, nel mese di gennaio 2022, il maggior numero di ore autorizzate di Cig ordinaria con 2,3 milioni di ore, seguita da Campania e Marche
Il numero di ore autorizzate a gennaio nei fondi di solidarieta', emerge dall'Osservatorio Inps, e' pari a 22,2 milioni e registra un decremento rispetto al mese precedente del 47,2%. Nel mese di gennaio 2021 le ore autorizzate erano 85,5 milioni con una variazione tendenziale del -74,1% Per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria, i settori che assorbono il maggior numero di ore autorizzate sono nell'ordine: 'industrie tessili e abbigliamento' con 5 milioni di ore, 'pelli cuoio e calzature' con 2,7 milioni di ore.
Per la cassa integrazione in deroga il settore che ha avuto il maggior numero di ore autorizzate e' il 'commercio' con 7,6 milioni di ore, seguono 'alberghi e ristoranti' con 5,1 milioni, 'attivita' immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese' con 3 milioni di ore. Questi tre settori assorbono il 79% delle ore autorizzate a gennaio per le integrazioni salariali in deroga.
Nel mese di gennaio 2022 i settori che hanno avuto piu' ore autorizzate nei fondi di solidarieta' sono: 'alberghi e ristoranti' con 7,8 milioni di ore, 'attivita' immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese' con 6,4 milioni di ore, 'commercio' con 2,4 milioni di ore. Non sono trascurabili i 2,1 milioni di ore autorizzate nel settore 'trasporti, magazzinaggio e comunicazioni'.
La Lombardia ha avuto, nel mese di gennaio 2022, il maggior numero di ore autorizzate di Cig ordinaria con 2,3 milioni di ore, seguita da Campania e Marche con rispettivamente 1,8 e 1,1 milioni. Per la Cig in deroga le regioni per le quali sono state autorizzate il maggior numero di ore sono state: Lazio con 4,7 milioni di ore, Lombardia con 4,3 e Campania con 2,4 milioni di ore. Per i fondi di solidarieta', le autorizzazioni si concentrano nel Lazio (4,7 milioni di ore), Lombardia (2,7 milioni), Puglia (2,6 milioni) e Veneto (2,2 milioni).