Economia
Pensioni quota 100, ma poi? Quota 41 e 62 anni in uscita: affondo sindacati
PENSIONI: CISL, '62 ANNI O 41 DI CONTRIBUTI BASTANO, DARE STRUTTURALITA' A APE SOCIALE'. IL POST QUOTA 100 SECONDO LUIGI SBARRA
Pensioni quota 100 e poi? Quota 41 e 62 anni in uscita: affondo dei sindacati
La fine di quota 100 pensioni (addio al 31 dicembre 2021) mette in fibrillazione le parti sociali. Dopo la chiusura di questa forma di pensionamento anticipato, che accadrà? Lo spettro dello scalone ('lungo' 5 anni) spaventa i sindacati e chi dovrebbe uscire dal mondo del lavoro. Il limite dei sessantadue anni? Quota 41 per tutti (o per alcune categorie? Vediamo cosa ne pensa il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra.
PENSIONI: CISL, '62 ANNI O 41 DI CONTRIBUTI BASTANO, DARE STRUTTURALITA' A APE SOCIALE'. IL POST QUOTA 100 SECONDO LUIGI SBARRA
Il dopo quota 100 pensioni ha bisogno di una riforma strutturale. Da quota 41 ai 62 anni per uscire dal lavoro, passando per l'Ape Sociale e le pensioni di garanzia. Ecco le parole di Luigi Sbarra. "Non ci rassegniamo all'idea che dal 1 gennaio 2022 alle lavoratrici e ai lavoratori italiani si presenti uno scalone di cinque anni di allungamento dell'età pensionabile", ha spiegato dal palco della manifestazione dei sindacati confederali il segretario generale della Cisl che torna a chiedere "un confronto con il governo per introdurre una flessibilità in uscita dal mercato del lavoro già a partire dai 62 anni e per affermare che 41 anni di contributi bastano per godersi il sacrosanto diritto alla pensione". "Bisogna poi allargare l'area del lavoro usurante, dare strutturalità all'Ape sociale, conquistare una pensione di garanzia per i giovani, sostenere le donne con un anno di contributo in meno per ogni figlio e incentivare i giovani a aderire alla previdenza complementare", dice poi Sbarra.