Economia

Petrolio, Aie: cala la produzione e la domanda a maggio, il prezzo risale

Coronavirus, economia e prezzo del petrolio

I lockdown assesteranno un altro duro colpo alla domanda globale di petrolio. Lo rileva l'Aie, l'agenzia internazionale dell'Energia, nel suo rapporto mensile, nel quale si legge che la domanda di greggio scenderà a maggio di 21,5 milioni di barili al giorno, nonostante il taglio di 12 milioni di barili deciso dei Paesi produttori.

L'Agenzia ha comunque ridotto le sue previsioni sulla gravità dell'impatto che i lockdown avranno sulla domanda globale di petrolio nel 2020 e in questo trimestre finanziario, pronosticando che la domanda annuale mondiale di petrolio scenderà nel 2020 di 8,6 milioni di barili al giorno e cioè del 9%, mentre la domanda del secondo trimestre scenderà di un quinto.

​"Le economie nazionali hanno subito un enorme shock, molte aziende sono crollate e la disoccupazione è salita a un livello mai visto dagli anni '30", scrive l'organizzazione con sede a Parigi. "Il crollo del commercio mondiale, le interruzioni delle catene di approvvigionamento globali, la fuga verso la sicurezza nei mercati finanziari e un forte calo della fiducia dei consumatori e delle imprese avranno tutte un forte impatto sulla futura attività economica".

L'agenzia stima che quest'anno i lockdown implementati dai governi abbiano costretto a casa circa quattro miliardi di persone in tutto il mondo, facendo crollare la domanda di prodotti petroliferi raffinati come benzina e carburanti per aviogetti. Tuttavia, una mobilità migliore del previsto nei paesi sviluppati e il graduale allentamento dei lockdown hanno spinto l'Aie a migliorare leggermente le sue previsioni del mese scorso.

L'agenzia si aspetta che nel 2020 la pandemia di coronavirus ridurrà l'economia globale di poco più del 4%, una previsione leggermente inferiore rispetto al rapporto precedente, anche se avverte che il rischio di una seconda ondata rimanga "un importante fattore di rischio per la domanda".

L'Aie ha poi ridotto le sue previsioni sulla gravità dell'impatto che i lockdown avranno sulla domanda globale di petrolio quest'anno e in questo trimestre finanziario, pronosticando che la domanda annuale mondiale di petrolio scenderà nel 2020 di 8,6 milioni di barili al giorno e cioè del 9%, mentre la domanda del secondo trimestre scenderà di un quinto.

Inoltre per l'Aie la lenta riduzione dei lockdown e uno sforzo coordinato dei produttori per ridurre la produzione hanno provocato una ripresa dei prezzi del petrolio nelle ultime settimane, dopo il precedente crollo, collegato all'eccesso di offerta e alle difficoltà di stoccare questo petrolio in arrivo.

Ad aprile le scorte hanno continuato a gonfiarsi a livello record. Il timore che un eccesso di offerta negli Stati Uniti avrebbe superato la capacità della Nazione di immagazzinare il petrolio in arrivo, ha spinto il prezzo dei futures sul greggio degli Stati Uniti a scendere sotto lo zero il mese scorso, quando i venditori hanno pagato gli acquirenti per liberarsi dei barili che non si riusciva a stoccare.

Tuttavia, secondo l'Aie, gli Stati Uniti saranno anche il motore di quello che l'agenzia ha definito come uno "spettacolare" calo di 12 milioni di barili al giorno nella fornitura mondiale di petrolio, che a maggio calerà a 88 milioni di barili al giorno, raggiungendo il minimo di nove anni. I segni di strozzature di stoccaggio nelle raffinerie in Europa, Asia e Africa hanno iniziato a emergere all'inizio di maggio, ha aggiunto l'agenzia.

L'Opec e i suoi alleati, compresa la Russia, hanno concordato il mese scorso di frenare la produzione, ma molte di quelle riduzioni dell'offerta arrivano dopo che importanti produttori come l'Arabia Saudita hanno prodotto a livelli record ad aprile durante una dannosa guerra dei prezzi.