Economia

Pil, Visco: "Crescita oltre il 6% per il '21, ma è allarme nuovi contagi"

Il governatore della Banca d'Italia sottolinea come la lotta al virus non sia ancora terminata: i vaccini restano cruciali. Reggono i bilanci delle imprese

Banche, Visco: "Evitata la spirale recessiva fra indebolimento imprese, mercati e credito"

Ma a differenza di quanto avvenuto nei precedenti episodi di crisi, in questo caso "non si e' innescata una spirale recessiva tra l'indebolimento dei bilanci delle imprese, i mercati e le condizioni delle banche, favorite dalla liquidita' fornita dall'Eurosistema".

"Il sistema finanziario italiano e quello europeo, afferma Visco, hanno fatto fronte alla crisi pandemica senza subire rilevanti contraccolpi. Gli interventi delle autorita' fiscali e monetarie hanno contribuito in misura determinante a mantenere condizioni finanziarie distese; la fase di uscita va quindi gestita con la necessaria gradualita'". Grazie al sostegno ricevuto dalla misure di politica monetaria e fiscale poste in atto, il settore finanziario ha potuto svolgere "un importante ruolo di sostegno all'economia reale nella trasmissione delle misure varate dai governi".

Tra la fine di febbraio del 2020, al momento dello scoppio della pandemia, e lo scorso settembre - sottolinea Visco - i prestiti alle famiglie sono cresciuti del 6,2% nell'area dell'euro e del 5,2% in Italia mentre quelli alle imprese sono aumentati rispettivamente dell'8,1% e del 9,2%. Sono cresciuti anche i livelli di patrimonializzazione delle banche "grazie al contributo dei limiti alla distribuzione dei dividendi raccomandati dalle autorita' di vigilanza" ed e' tornata a crescere anche la redditivita'. 

Banche, Visco: "Possibile crescita delle perdite su crediti, ma inferiore alle crisi passate" 

"Dall'aumento dei prestiti ristrutturati e dei finanziamenti per i quali le banche hanno osservato un significativo incremento del rischio di credito (classificati nel cosiddetto 'stadio 2' previsto dal principio contabile Ifrs 9) potrebbe conseguire una crescita delle perdite su crediti, pur se verosimilmente inferiore a quanto avvenuto in precedenti episodi di crisi".

 "La necessita', da tutti condivisa, di aiutare famiglie imprese in temporanea difficolta' - dice Visco - non deve ostacolare la corretta classificazione dei prestiti ne' andare a scapito di un pronto riconoscimento delle perdite ritenute probabili". Per l'intermediazione non bancaria i principali rischi sono connessi con la possibilita' di brusche correzioni dei corsi delle attivita' finanziarie determinate da un peggioramento delle prospettive di ripresa dell'economia. Negli ultimi mesi i tassi di interesse a lungo termine sui titoli pubblici e la loro volatilita' sono cresciuti nelle principali economie avanzate, inclusa l'area dell'euro.

"All'incertezza sulla persistenza delle pressioni inflazionistiche si sono affiancate valutazioni di mercato sulla possibilita' di un rientro dagli stimoli monetari piu' rapido delle attese. Le tensioni che ne sono risultate sono state finora riassorbite senza ripercussioni sugli altri segmenti dei mercati finanziari". 

(Seguono dichiarazioni su criptovalute e mercao digitale...)