Economia
Poste in Borsa, Caio ad Affari: "Inizio di una nuova fase per il Paese"
"E' la più grande Ipo d'Europa nell'anno. E un'operazione che non mette solo Poste, ma l'Italia al centro dell'attenzione degli investitori internazionali. Credo possa anche essere l'inizio di una nuova fase per il nostro Paese".
Lo ha detto ad Affaritaliani.it Francesco Caio, amministratore delegato di Poste, avvicinato a margine del primo giorno di Ipo del gruppo controllato dal Tesoro a Palazzo Mezzanotte (guarda il video qui sotto). "Road show che si concluderà il 22 ottobre" ha aggiunto il top manager nel corso della presentazione dell'avvio dell'offerta pubblica di vendita a Piazza Affari, e che vedrà il primo giorno di contrattazione in Borsa "tra il 26 e il 27 ottobre".
Le tappe preparatorie alla quotazione hanno mostrato sul mercato, incluse le piazze internazionali di Londra e New York, "un'aspettativa positiva sull'Italia" che Poste, ha lasciato intendere l'amministratore delegato, spera di intercettare. Se la politica dei dividendi sara' valutata tra due anni "anche in funzione delle opportunità di investimento" che il gruppo avrà, per intanto ai soci viene proposta per il 2015 e il 2016 la distribuzione in cedole di non meno dell'80% dell'utile consolidato. Il dato è "in linea con quelle dei competitori europei, se non superiori", ha sottolineato il direttore finanziario Luigi Ferraris, e si tratta di un dividendo "generoso, a benefici degli azionisti nuovi e vecchi che ci accompagneranno in questa trasformazione".
Parlando del gruppo, Caio ha spiegato che "Poste è un'infrastruttura di servizi a copertura nazionale che ha una robustezza finanziaria perchè siamo profittevoli e abbiamo flussi di cassa positivi", aggiungendo che "oggi è un giorno molto importate perchè si chiude una fase preparatoria e avvia il confronto con la comunità finanziaria".
"L'azienda ha un piano industriale che punta ad una significativa crescita degli utili e la nostra base di clienti è stabile e ampia", ha aggiunto il top manager, ricordando che "nel 2014 l'azienda ha registrato oltre 28 miliardi di fatturato. Abbiamo un ritorno all'equity molto elevato sul retail ed è su questo che vogliamo basare la costruzione di valore per i soci. Vogliamo puntare sul risparmio gestito mentre nell'ambito della corrispondenza e della logistica il nostro piano punta a rendere questi servizi più efficienti".
Caio, che ha confermato il piano di otto mila assunzioni in cinque anni (al 2020, ndr) già avviato, ha spiegato che "il processo di quotazione è un'operazione che crea valore per i cittadini, per i dipendenti e che dà un orizzonte di sostenibilità, di crescita e di sviluppo a un'impresa che non rinuncia alla sua missione sociale".
In più, oltre a "un significato economico", nella quotazione c'è anche c'è "anche un significato per il Paese" in quanto l'operazione presenta "una valenza di politica industriale e contribuirà all'ammodernamento del Paese".
Sui dettagli del piano industriale, l'amministratore delegato ha rivelato di "non prevedere dismissioni di immobili". Sull'argomento è intervenuto anche il direttore finanziario, Luigi Ferraris che ha sottolineato come "il gruppo sta ragionando su come ottimizzare gli spazi e valorizzare gli immobili in una logica industriale. Oggi a libro questi asset hanno un valore di 1,7-1,8 miliardi di euro". Ferraris è anche intervenuto sulla politica di dividendi, spiegando che "il pay out minimo sarà dell'80% sull'utile netto del gruppo. Si tratta di un pay out generoso e di tutto rispetto ed è riconducibile al 2015 e al 2016. Crediamo sia sostenibile".
"Sugli eventuali aiuti di Stato la Commissione Europea deve pronunciarsi entro il 31 dicembre ma abbiamo già ricevuto una 'comfort letter' che indica in termini generali che nel contratto di programma non ci sono elementi di preoccupazione", ha aggiunto poi l'amministratore delegato di Poste, ricordando che "con il Ministero abbiamo completato il lavoro di preparazione del nuovo contratto di programma e lo abbiamo notificato a Bruxelles qualche settimana fa".
"La comfort letter non è una luce verde ma è un parente molto prossimo al fatto che l'Ue non ravvisi" anomalie, ha aggiunto. Parlando invece del pronunciamento dell'Agcom sulla consegna della posta a giorni alterni, Caio ha spiegato che "non è necessaria l'autorizzazione da parte dell'Ue. Abbiamo un dialogo molto trasparente con la Commissione europea e non abbiamo ravvisato dei segnali di marcia in dietro".
(Segue la videointervista al presidente di Poste Italiane Luisa Todini...)