Economia

Rapporti economici Italia-Francia: per le imprese positivi e in crescita

Dall’indagine commissionata dalla Camera di Commercio francese in Italia buoni i rapporti tra imprese italiane e francesi, nonostante gli attriti politici

Grazie agli scambi commerciali fatturato in crescita per il 36% delle aziende italiane e il 33% di quelle francesi. Un’azienda italiana su 5 disposta a far entrare capitali francesi. Le divergenze politiche non impattano il business. Questo il quadro che emerge dall’indagine CATI realizzata dall’Istituto Piepoli e commissionata dalla CCI France Italie – Camera di commercio francese in Italia.

I rapporti di business tra Italia e Francia continuano in modo positivo, nonostante gli attriti politici e le occasionali incomprensioni di cui dà notizia la cronaca. Un’indagine CATI dell’Istituto Piepoli, commissionata dalla CCI France Italie – Camera di commercio francese in Italia, su un campione rappresentativo di 100 aziende italiane e altrettante francesi evidenzia come Italia e Francia siano riconosciuti reciprocamente come un paese strategico per lo sviluppo del proprio business. Infatti, il 36% delle aziende italiane e il 33% di quelle francesi rilevano una crescita del proprio fatturato grazie alle proprie attività nel Paese partner. Per quanto riguarda l’interesse a svilupparvi ulteriormente le attività, le aziende Italiane esprimono per il 36% un parere favorevole, quelle francesi per il 27%. Inoltre, i motivi per cui le aziende italiane considerano la Francia un’opportunità sono: i prodotti italiani sono considerati di alta qualità (31%), si offrono opportunità di collaborazione e networking con altre aziende anche estere (17%), ci consente di aumentare il fatturato (13%). Da parte francese, invece, si evidenzia principalmente l’opportunità di far conoscere i propri prodotti (28%).

“Abbiamo riscontrato nella ricerca commissionata all'Istituto Piepoli la conferma di quello che avvertivamo parlando quotidianamente con le aziende italiane e francesi, e cioè che laddove il business è avviato porta nel tempo valore a entrambe la parti, come dimostra tra l'altro la crescita del fatturato per oltre un terzo delle aziende italiane e francesi e che queste dichiarino, per una percentuale analoga, l'intenzione di accrescerlo ulteriormente”, ha commentato il Presidente della CCI France Italie Denis Delespaul. “Ci fa anche piacere che gli oltre 50 miliardi di investimenti delle aziende francesi in Italia siano considerati da entrambi i campioni di aziende in modo prevalentemente positivo, come operazioni vantaggiose per entrambi i Paesi. Il nostro ruolo di Chambre è proprio quello di sostenere le aziende nei loro piani di sviluppo nel Paese partner convinti che le sinergie tra Italia e Francia non potranno che confermare i risultati eccellenti per entrambi i partner che fino ad oggi hanno generato”.

Il sondaggio risponde anche all’interrogativo su come le divergenze politiche tra Italia e Francia e l’acquisizione di gruppi italiani da parti di quelli francesi abbia creato diffidenze o pregiudiziali. Infatti, emerge che la quasi totalità delle aziende dei due Paesi ritiene ininfluente l’impatto sul business di contrasti a livello politico. Un’azienda italiana su cinque, poi, accoglierebbe positivamente l’ingresso di capitali francesi all’interno della propria compagine e il 53% delle aziende italiane e il 56% di quelle francesi ritiene che gli oltre 50 miliardi di investimenti da parte di imprese e gruppi d'oltralpe su aziende italiane sia vantaggioso per entrambi i Paesi. Ci sono, tuttavia, delle difficoltà a operare nel Paese partner che le aziende evidenziano da parte italiana e francese: meno burocrazia (58% e 33%) e sgravi fiscali o incentivi (43% e 33%).