Economia

Recovery Fund, i miliardi scendono a 600. Mattarella duro: "Niente retromarce"

Il Consiglio europeo di domani potrebbe tagliare di 150 mld il totale degli aiuti, l'Italia è accerchiata

Recovery Fund, i miliardi scendono a 600. Mattarella duro: "Niente retromarce"

Finita la partita interna su Autostrade, il premier Conte è chiamato ad affrontare una trasferta ancora più insidiosa, quella europea per il Recovery Fund. Il Consiglio europeo che si apre domani - si legge su Repubblica - potrebbe tagliare 150 dei 750 miliardi di interventi previsti e dare più potere ai Paesi nordici. Fonti europee spiegano che al momento nel “Next Generation Eu” da 750 miliardi sono sicuri solo i 560 miliardi del Recovery vero e proprio, composti da 310 miliardi di aiuti da non rimborsare e 250 di prestiti. Sono a rischio i 190 miliardi a fondo perso degli altri programmi, difesi da Roma, pronta semmai a tagliare parte dei prestiti. Ma si ipotizza di salvare giusto i 13 miliardi di Horizon (ricerca) e i 7 per la sanità. In tutto 580 miliardi. Restano margini per salire a 600 miliardi. Arrivare a 650 sarebbe un miracolo.

Alla vigilia della partenza per Bruxelles, dove stasera avrà una bilaterale con Macron, Conte è stato ricevuto al Colle da Sergio Mattarella insieme a Di Maio, Gualtieri e Amendola. Il Capo dello Stato ha parlato di «Consiglio decisivo» e della necessità che il passo avanti in direzione europeista e comunitaria degli ultimi mesi non conosca battute d’arresto o addirittura retromarce. Al momento a Bruxelles non si immagina di alleggerire il meccanismo come chiede Conte e anzi, per andare incontro a Rutte circola l’ipotesi di renderlo più duro consentendo a un singolo Paese di chiedere la convocazione di un Consiglio europeo per far discutere ai leader le riforme di un partner.

Dietro le quinte poi - prosegue Repubblica - emerge che solo l’Italia si oppone a condizionalità ritenute eccessive e capaci di rallentare i fondi, mentre Spagna e Portogallo sarebbero più morbidi. La stessa Merkel e Macron vedrebbero di buon occhio un maggior controllo delle spese. Conte potrebbe ribaltare la situazione bloccando il Bilancio Ue 2021-2027, che su richiesta nordica sarà ancora tagliato di 25-50 miliardi rispetto ai 1.074 sul tavolo.