Economia
Recovery Fund, Ue chiede tecnici esperti.Ipotesi ricchi contratti (a progetto)
Il governo valuta le assunzioni nei ruoli di vertice dei ministeri, ma i fondi non bastano, i contratti saranno a termine
Recovery Fund, Ue chiede tecnici esperti.Ipotesi ricchi contratti (a progetto)
Il governo Draghi, oltre all'emergenza Coronavirus deve affrontare quella economica. Per fronteggiarla il Recovery Fund, con i 209 miliardi promessi dall'Europa diventa di vitale importanza. Il problema di fondo - si legge sul Corriere della Sera - riguarda le strutture dello Stato per poter investire in maniera produttiva 209 miliardi di euro in cinque anni e mezzo, perché ogni euro del Recovery non speso nel 2026 rischia di andare perso. Gli apparati di oggi non hanno le competenze necessarie e le procedure per reclutare nuovi profili sono inadeguate, anche perché troppo lente. Stanno entrando ora nuovi dirigenti che hanno vinto concorsi pubblici banditi dieci anni fa, mentre il governo ha bisogno di assumere migliaia ingegneri, informatici, geologi e altri professionisti entro sei mesi. La fase esecutiva del Recovery incombe e c’è l’intera struttura tecnica dello Stato da ricostruire, senza compromessi sulla qualità dei profili.
Nel governo - prosegue il Corriere - si sta dunque studiando un meccanismo di reclutamento rapido di migliaia di esperti, con remunerazioni di mercato e inizialmente con contratti a tempo. Niente concorsi tradizionali. Per ingegneri o geologi il ministero della Pubblica amministrazione potrebbe appoggiarsi agli albi professionali di chi ha superato l’esame di Stato. Non conterebbero i punteggi ottenuti nei test di accesso agli ordini, ma quella selezione prima farebbe da filtro per l’iscrizione a concorsi speciali. Si pensa anche ad altri metodi: individuazione dei profili tramite i sistemi di ricerca tipici delle grandi imprese, incluso il ricorso all’intelligenza artificiale. Chi sarà assunto per il Recovery, potrà esserlo solo a tempo proprio perché i fondi finiscono nel 2026 e le regole europee non permettono contratti permanenti. Ma potranno diventarlo dopo, se le amministrazioni trovano le risorse.