Economia
Recovery, il potere di Giorgetti. Al Mise banda larga e 5G, briciole per Colao
Il riordino dei ministeri dopo le nuove nomine sorride al leghista. All'ex capo task force di Conte resta solo la transizione digitale, senza potere di firma
Recovery, il potere di Giorgetti. Al Mise banda larga e 5G, briciole per Colao
Il governo Draghi è ormai totalmente operativo, dopo il completamento della squadra con le nomine dei sottosegretari e dei viceministri. Ma in questo nuovo esecutivo, sono in ballo i giochi di potere tra tecnici e politici. La principale partita sul tavolo è quella del Recovery Fund (insieme ai vaccini), per questo - si legge sul Fatto Quotidiano - è stato necessario fare un riordino dei ministeri, per capire con esattezza come distribuire le varie deleghe. Il ministero della Transizione ecologica presieduto da Roberto Cingolani si prende il grosso della politica energetica oggi in mano al dicastero dello Sviluppo (guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti). Quest’ultimo, però, conserva le deleghe strategiche sulle Telecomunicazioni, che comprendono anche il piano banda larga e lo sviluppo del 5G.
Quelle, che fino all’ultimo - prosegue Il Fatto - ha provato a ottenere Vittorio Colao al nuovo ministero della Transizione digitale, la seconda struttura (insieme a quella di Cingolani) che dovrebbe avere voce in capitolo sul grosso dei fondi del Recovery Plan. L’ex manager Vodafone puntava a incassare tutte le deleghe di peso, dopo apposita ricognizione. Stando alle bozze circolate, invece, si dovrà per così dire, accontentare di un ruolo di coordinamento delle strategie digitali. Come si intuisce, in sostanza Colao conserva le deleghe del predecessore Paola Pisano e continuerà a presiedere l’apposito comitato per l’attuazione del banda larga (Cobul). Ma non avrà un potere di firma, non avendo peraltro il suo ministero un potere di spesa.