Economia
Referendum, tutta Wall Street tifa per il "sì". I motivi dell'assist a Renzi
Non solo l'ambasciata Usa. Anche Goldman Sachs, Fitch, Deutsche Bank e altri operatori di Wall Street sperano in una vittoria del "sì". Ecco perché
La risposta potrebbe essere una Legge di Stabilità che si mostri sufficientemente rigorosa da non dare l’impressione di voler ulteriormente distribuire mance elettorali e che eviti di produrre una ulteriore crescita del rapporto debito/Pil, già pari al 135,4% a fine giugno, su cui il governo Renzi da tempo sta evitando di porre l’attenzione, continuando a confidare nell’aiuto di Mario Draghi per tenere basso il costo di rifinanziamento del debito stesso. Un aiuto che però rischia di scadere a marzo del prossimo anno (con la fine del programma di acquisto di Btp all'interno del Qe), quando il referendum, qualunque sia il suo esito, sarà alle spalle e la Legge di Stabilità sarà stata varata.
Luca Spoldi