Economia
Rete Tim, si va verso l'ok dell'Antitrust. E su Sparkle si muove qualcosa
In questa fase, è in gioco anche la questione dei vantaggi regolamentari che Tim prevede ottenere a seguito della vendita della rete
Rete Tim, si va verso l'ok dell'Antitrust. E su Sparkle si muove qualcosa
Sul fronte della cessione della rete Tim, il fondo statunitense Kkr sta accelerando i preparativi per organizzare gli elementi necessari del progetto. Dopo aver ottenuto il via libera dal consiglio di amministrazione di Tim all'inizio di novembre, la prossima mossa di Kkr è prevista entro il mese di gennaio. È entro la fine di questo mese che il fondo statunitense dovrebbe notificare ufficialmente all'Antitrust europeo l'acquisizione della rete dell'ex monopolista. Questa è l'informazione fornita dal Sole 24 Ore, con la Reuters che riporta che, nelle settimane precedenti le festività natalizie, Kkr avrebbe iniziato colloqui informali nell'ambito della cosiddetta prenotifica. Al momento, il fondo statunitense non ha rilasciato commenti, mentre un portavoce della Commissione europea ha precisato che l'operazione non è stata ancora notificata ufficialmente.
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L'accordo, del valore di 18,8 miliardi di euro di enterprise value per la Netco, con earnout che potrebbe arrivare fino a 2 miliardi, è stato approvato dal consiglio di amministrazione di Tim lo scorso 5 novembre, con l'obiettivo di completare la transazione entro l'estate. Ciò comporta la necessità di superare passaggi regolamentari, tra cui la notifica all'Antitrust europeo e ad Agcom. Quest'ultima, secondo quanto riferito dalla Reuters, potrebbe essere effettuata nella settimana in corso. In questa fase, è in gioco anche la questione dei vantaggi regolamentari che Tim prevede ottenere a seguito della vendita della rete, con la creazione di una società wholesale non verticalmente integrata. Lo Stato italiano prevede di entrare a far parte di questa nuova società, avendo annunciato a agosto l'intenzione ufficiale di acquisire fino al 20% della stessa, con un finanziamento di 2,2 miliardi di euro dal Mef.
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L'approvazione del governo è stata cruciale per il successo del piano di vendita della rete, nonostante l'opposizione del principale azionista di Tim, Vivendi. La media company francese ha presentato ricorso, ma senza richiedere la sospensiva. Al momento, la situazione continua con questa incognita. Nel frattempo, sono in corso i lavori per il rinnovo del consiglio di amministrazione, con l'attenzione concentrata sulla possibile presentazione della lista del consiglio di amministrazione, il cui esito è ancora incerto a causa dei dissidi con il primo azionista Vivendi e dell'annunciata uscita del presidente Salvatore Rossi. Nel frattempo, è in corso una partita importante che coinvolge Sparkle, l'infrastruttura di cavi sottomarini di Tim, preziosa e sensibile per i dati trasportati, per la quale la società ha richiesto un rilancio. C'è tempo fino alla fine di gennaio per pervenire a una proposta che possa colmare il divario di valutazione stimato in almeno 200 milioni. Se entro la fine di gennaio si raggiungerà un accordo, una possibile offerta sarà poi presentata per l'approvazione del consiglio di amministrazione in programma il prossimo 14 febbraio.