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Economia
Rider, l'Ue lancia le nuove regole: i criteri per l'assunzione da dipendenti

Rider, la risposta della Cgil: "Bene l'approvazione, era necessario un intervento" 

Sulla presentazione del nuovo pacchetto di regole, la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti ha dichiarato: "Bene l'approvazione della direttiva della Commissione europea. Era necessario un intervento regolatorio per introdurre maggiori tutele e garanzie ai lavoratori delle piattaforme digitali".

"La Cgil, insieme all'Etuc-Ces, ha da sempre sostenuto - prosegue la dirigente sindacale - un intervento normativo che introducesse la cosiddetta presunzione di subordinazione trasferendo sulle imprese l'onere di dimostrare la genuinità nel ricorso all'eventuale lavoro autonomo. Qualificare le piattaforme come datori di lavoro, con tutti gli obblighi che ne derivano, e definire degli indici caratterizzati sulla tipologia della prestazione lavorativa potrà determinare il riconoscimento della caratteristica subordinata del lavoro".

In particolare, prosegue Scacchetti "il punto sulla determinazione del compenso e il controllo sulla esecuzione del lavoro sono criteri dirimenti rispetto alla qualificazione del rapporto di lavoro, così come gli altri criteri che distinguono un rapporto di lavoro subordinato da uno genuinamente autonomo. Inoltre, il vincolo della trasparenza rispetto al contenuto dell'algoritmo persegue l'obiettivo del pieno riconoscimento dei cosiddetti diritti digitali".

"Il percorso per la definitiva approvazione non è di certo di breve periodo, ma gli stati membri, quindi anche il nostro Paese, potrebbero anticiparne i contenuti attraverso l'intervento legislativo. In questo quadro - conclude Scacchetti - le aziende operanti in Italia dovrebbero definitivamente abbandonare la strada perseguita finora e operare per consolidare il lavoro con il portato di tutele e diritti previsti dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro". 

Rider, l'attacco di BusinessEurope: "La proposta avrà effetti negativi" 

"Ci rammarichiamo per l'approccio scelto dalla Commissione europea sul lavoro sulle piattaforme. La Commissione ha scelto di fare una dichiarazione politica piuttosto che proporre una soluzione equilibrata per le piattaforme, per i lavoratori e per i loro clienti", ha dichiarato il direttore generale di BusinessEurope, Markus Beyrer, in relazione alla proposta di direttiva sulle tutele ai lavoratori delle piattaforme digitali presentata oggi dalla Commissione europea.

"Qualsiasi intervento dell'Ue sul lavoro sulle piattaforme deve fornire chiarezza su come il lavoro sulla piattaforma puo' essere legittimamente organizzato, sia come lavoro autonomo che come lavoro subordinato, a seconda di quale si adatta meglio", ha aggiunto il rappresentante della confederazione di organizzazioni di categoria dell'industria e dei datori di lavoro.

BusinessEurope ha preso di mira soprattutto "la proposta presunzione di occupazione" che, a detta dell'organizzazione, potrebbe avere "un effetto dissuasivo sulle opportunita' per i singoli di esercitare un'attivita' autonoma" oltre a "un impatto negativo sulla fornitura di servizi nel mercato interno". "Non esiste una soluzione univoca per il lavoro in piattaforma e le competenze degli Stati membri dell'Ue e delle parti sociali per definire chi lavora nell'ambito di un rapporto di lavoro devono essere rispettate", conclude la nota. 
 

 

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