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Economia
Eurozona, economia ancora in sofferenza a luglio: Francia e Germania le zavorre

S&P, l'economia dell'Eurozona in sofferenza anche a luglio

"L’Eurozona è in sofferenza anche a luglio, per il settimo mese consecutivo, zavorrata soprattutto dalle economie di Francia e Germania. Tutti gli indicatori economici (in particolarte produzione industriale e attività commerciale) sono risultati in calo”, queste in sintesi le indicazioni di S&P Global. L’ente raccoglie le osservazioni dei direttori agli acquisti (PMI) della zona euro. I 50,1 punti di luglio  sono una sottile linea tra recessione ed espansione economica. Cosa sta frenando la ripresa nell’Eurozona?

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In primis la debolezza dei comparti industriali delle fabbriche tedesche e francesi durante il mese di luglio. Gli indici manifatturieri di Germania e Francia, infatti, sono scesi sotto i 50 punti (limite di recessione) rispettivamente a 42,6 e 44,1 punti. E questo pesa sull’economia europea globale. Se la produzione piange i servizi, invece, stanno andando un po’ meglio. Il comparto dei servizi, soprattutto quelli francesi, infatti è cresciuto di 1,1 punti a giugno. In particolare, per quanto riguarda la Francia, tale "vivacità" è stata aiutata dai Giochi Olimpici e dall'ondata di nuovi ordini. Per diversi osservatori l’evento sportivo sta alimentando la seconda economia più grande del blocco. "L'attività commerciale dei fornitori di servizi francesi è aumentata per la prima volta in tre mesi, e questo sembrerebbe essere stato provocato dalle Olimpiadi”.

S&P, debole anche il mercato del lavoro europeo

Tuttavia nemmeno le Olimpiadi sono state sufficienti a sostenere i vari comparti economici europei compreso , ad esempio, quello del mercato del lavoro. Infatti nel mese considerato si è rallentata anche la creazione di posti di lavoro nell’Eurozona dovuta anche a due mesi di calo degli ordini. In sofferenza pure il commercio. I porti europei faticano a far crescere le vendite internazionali. L’export dei Ventisette è depresso da ben 30 mesi. I nuovi ordini sono calati nel mese in oggetto di 0,2 punti, passando da 49,4 di giugno a 49,2 punti di luglio. 

Dalla potente Hamburg Commercial Bank (HCOB), si conferma come questo calo occupazionale sia preoccupante “La coerenza con cui le aziende del settore manifatturiero tagliano posti di lavoro mese dopo mese è inquietante.Le aziende sono un po’ caute nel tagliare il personale, perché potrebbe esserci ancora qualche speranza nel breve-medio termine”. A livello generale S&P ha rilevato anche un calo della produttività nei paesi europei esaminati. Ma l’ottimismo, nonostante la situazione, sembra non mancare. S&P infatti non esclude una crescita nella zona euro nel terzo trimestre dell'anno e con spazi di ripresa. L’ottimismo maggiore viene da Bloomberg che sottolinea come “questa pausa sarà solo a breve termine e la debolezza non durerà.” Una conferma a queste previsioni vine dall’aumento degli ordini in Svezia. Un segnale che fa ben sperare.

 

 

 

 






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