Economia
Sigarette elettroniche, pericolo serio: con le usa e getta salute a rischio
L'inchiesta di Altroconsumo fa luce sul mercato selvaggio delle sigarette elettroniche usa e getta: 15,9 mln dispositivi venduti tra gennaio e aprile in Italia
Dei 15 modelli, 14 sono prodotti in Cina da aziende produttrici o importatrici cinesi ma anche americane, francesi, tedesche, italiane, mentre il liquido da aspirare è composto da glicerina vegetale, il glicole propilenico, gli aromi ed eventualmente la nicotina.
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Inoltre dai controlli svolti, solo cinque e-cig su 15 (Beco Mate, Vuse, Elf Bar, Lik Bar e Geek Bar) riportano il contrassegno dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) che legittima la circolazione delle sigarette elettroniche monouso (con nicotina e senza) in Italia.
Pertanto la vendita delle altre dieci e-cig senza contrassegno (Puff Bar, Revoltage, Salt Switch e X-Bar) non dovrebbe essere distribuita nel nostro Paese. Dei cinque prodotti regolari su questo aspetto, solo quattro però rispettano la normativa in tema di etichettatura sulla salute. Il quinto invece – Geek Bar - ha il foglietto in francese e quindi non potrebbe essere commercializzato in Italia.
Le sigarette elettroniche aiutano a smettere di fumare?
Liberarsi del tabagismo è il messaggio più pubblicizzato dai canali marketing che vendono queste "alternative". Eppure, l’indagine di Altroconsumo esprime grosse perplessità su questo punto.
Il nodo centrale infatti è proprio il quantitativo di nicotina. Per prima cosa, a differenza delle e-cig ricaricabili, quelle monouso contengono una percentuale fissa (pari a 20mg/ml) che impedisce al consumatore di decidere quanta nicotina assumere e quindi di pianificare eventualmente un piano di disintossicazione dalla dipendenza dal fumo.