Economia
Sinergia pubblico-privata nel segno del territorio del Grande Progetto Pompei
Sottoscritto il protocollo d'intesa per valorizzare l'intera Buffer Zone dell'area vesuviana, a cominciare dal waterfront e dal retroporto di Torre Annunziata
Favorire lo sviluppo del Grande Progetto Pompei e la rigenerazione urbana di Torre Annunziata attraverso una strategia di valorizzazione dell’intera Buffer Zone, a cominciare dal rinnovamento del waterfront e delle aree retroportuali del comune vesuviano, ripensate in modo da tenere insieme funzioni miste di tipo industriale/cantieristico, ludiche e turistico-ricettive.
È questo uno dei principali obiettivi del protocollo d’intesa dal sindaco del comune vesuviano Vincenzo Ascione, il presidente dell’Associazione Naplest et Pompei, Marilù Faraone Mennella, ed i numeri uno degli industriali di Napoli e dei costruttori, Vito Grassi e Federica Brancaccio. La firma del protocollo si inserisce nel “Piano strategico di sviluppo della Buffer Zone” approvato un anno fa dal Comitato di gestione dell’Unità del Grande Progetto Pompei, strumento con cui il governo ha inteso coordinare progettualità e interventi pubblici e privati ritenuti indispensabili per il rilancio economico-sociale e la riqualificazione ambientale e urbanistica del sito Unesco e dei nove comuni della Buffer Zone: Pompei, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Portici, Ercolano, Torre del Greco, Trecase, Boscotrecase, Boscoreale.
Partnership pubblico-privata al servizio del territorio Il protocollo fa seguito, in particolare, a due precedenti protocolli firmati dal Comune di Torre Annunziata rispettivamente con l’Associazione Naplest et Pompei e con l’Acen. Con il primo, l’associazione che riunisce una cordata di investitori privati impegnati già dal 2010 nell’attivazione di progetti di rigenerazione territoriale dapprima nell’area orientale di Napoli e poi nell’intera macroarea vesuviana e costiera, assumeva l’impegno di realizzare una “selezione di iniziative private attivabili sul territorio Comunale e l’attrazione su di esse di investitori nazionali ed esteri, in pieno accordo con l’Unità Grande Progetto e in conformità con la ratio e le previsioni del Piano Strategico”. Con il secondo l’Acen si impegnava a realizzare studi e approfondimenti meta-progettuali circa la potenzialità di rigenerazione urbana del territorio di Torre Annunziata per promuovere “la riqualificazione e lo sviluppo della zona portuale e di quella del waterfront che dal Porto si sviluppa verso sud”. Nel solco degli accordi siglati con l’Associazione Naplest et Pompei e Acen si integra adesso anche l’impegno dell’Unione industriali, che “intende essere parte attiva nella promozione e realizzazione di iniziative imprenditoriali dei suoi associate e di altri investitori italiani o esteri che consentano lo sviluppo e la rigenerazione urbana del territorio di Torre Annunziata e Pompei”.
Un nuovo Waterfront per Torre Annunziata “Nell’ambito del lavoro che l’amministrazione comunale sta portando avanti per riportare a Torre Annunziata sviluppo e occupazione -afferma Ascione- la firma di questo protocollo d’intesa risulta strategica per accendere i riflettori sulle grosse potenzialità che ha il nostro territorio e per seguire le linee di indirizzo della legge 112 del 2013 relativa al ‘Grande Progetto Pompei’. La speranza è che la sinergia tra le parti che hanno sottoscritto il Protocollo possa rappresentare solo il primo ma decisivo passo per la trasformazione dell’intero territorio”. “Si passa alla fase operativa di un percorso che vede la virtuosa collaborazione tra attori pubblici e privati nel segno della riqualificazione dell’intera Buffer Zone di Pompei. Finalmente -afferma Maria Luisa Faraone Mennella- c’è una visione complessiva, cui come associazione abbiamo collaborato dapprima stipulando un protocollo con l’Unità Grande Progetto e poi offrendo nel solco di questo accordo, con l’ausilio di professionisti di fama internazionale come Josep Acebillo, un progetto di valorizzazione che ha rappresentato l’asse portante del Piano strategico predisposto ai sensi della legge 112, approvato dal Comitato di Gestione lo scorso anno. Siamo in prima linea da anni per favorire investimenti per gli interventi di rigenerazione che questo magnifico territorio, a cominciare da Torre Annunziata, merita”. E a sua volta Vito Grassi. “Ribadiamo il nostro impegno per la rigenerazione urbana delle aree contigue al grande giacimento archeologico di Pompei e dell’intera area vesuviana. Dobbiamo saper coniugare sviluppo produttivo e dell’economia del mare con la valorizzazione del turismo e del patrimonio artistico e storico culturale, in una visione di crescita integrata del territorio”. Infine, Brancaccio: “Il protocollo è un ulteriore segno della possibile, fruttuosa interazione tra istituzioni e associazioni imprenditoriali, unite dal comune disegno di sviluppare azioni di partenariato pubblico-privato con il coinvolgimento degli operatori del settore turistico e culturale per il rilancio dell’area archeologica di Pompei, Torre Annunziata ed Ercolano dichiarata Patrimonio dell’Umanità”.