Economia
Smemoranda, rosso da 40 mln e licenziamenti tabù: il crac oscurato dalla Sx
Oltre 160 dipendenti lasciati a casa, un buco da più di 40 milioni di euro nei bilanci: ma i sindacati restano in silenzio. Sotto accusa la Cgil di Landini
Smemoranda, licenziamenti e crac sono un tabù nei salotti della sinistra. Ecco perchè
Un crac annunciato, eppure ignorato. Di cosa si parla? Del gruppo Smemoranda, che comprendeva oltre al noto marchio di agende, Zelig, Gut distribution, i punti vendita C’Art e Nava. Perché se ne parla, o meglio, non se ne parla? A svelare retroscena inediti ci ha pensato il quotidiano “La Verità”, tirando in mezzo la manifestazione dei sindacati di sabato a Bologna: "A Milano, nei salotti frequentati dal sindaco Beppe è vietato citarla. La Cgil non si è neppure scomodata con un comunicato di solidarietà… Non si è scomodato neppure il vignettista Altan, che per anni ha riempito le pagine dell’agenda Smemoranda con il suo operaio metalmeccanico Cipputi. Ci si poteva aspettare magari una vignetta a ormai più di un mese dal licenziamento di 160 persone dell’azienda che per anni è stato un baluardo della sinistra italiana”.
E ancora: “A Bologna è andata in scena l’ipocrisia di un sindacato, quello di Maurizio Landini che, con ben due rappresentanti all’interno del gruppo Smemoranda, per anni non avrebbe mai risposto alle richieste dei lavoratori che avevano avvertito i vertici sui rischi degli investimenti a Shanghai, Miami o nella televisione Zelig… raccontano alcuni ex dipendenti alla Verità, 'in molti si erano rivolti ai due esponenti della Cgil per una mobilitazione di protesta o almeno un comunicato per rendere nota la situazione drammatica dei conti dell’azienda'".