Economia
Spreafico (Schroders) ad Affari: "I mercati hanno ormai isolato la Grecia"
Seduta debole per i mercati azionari europei, in una giornata condizionata però più dalle turbolenze registrate dalla Borsa cinese per il rischio bolla più che dalle attese per un accordo del salvataggio della Grecia. Secondo Mario Spreafico, direttore investimenti di Schroders intervistato da Affaritaliani.it, "i mercati dimostrano ormai un certo distacco dal tema della Grecia. Lo si può capire osservando l'andamento del Bund decennale tedesco che non rappresenta più uno strumento di flight to quality".
L'INTERVISTA
La Grecia e i creditori internazionali sembrano essere vicini ad un accordo per sbloccare i 7,2 miliardi di euro necessari quest'estate a pagare le pensioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici. I mercati finanziari scommettono ormai su un risoluzione positiva della questione o si disinteressano del caso?
"Da come si stanno comportando i mercati obbligazionari e osservando soprattutto i movimenti sul Bund tedesco, gli operatori finanziari stanno dando la sensazione che ci sia un distacco da questo tema della Grecia. Sembra che oramai il decennale tedesco non rappresenti più uno strumento di flight to quality. L'aumento record nel rendimento che si è registrato infatti sul Bund tedesco nell'ultima settimana dimostra ancora una volta che da un lato i mercati si aspettano che le autorità europee trovino una soluzione al tema della Grecia. Dall'altro lato, questi movimenti possono anche essere interpetati come il fatto che il problema Atene non sia più percepito come tale dagli operatori".
Può spiegare?
"La situazione delle finanze greche è ormai compromessa come anche, soprattutto, il contesto politico, tanto che i mercati hanno praticamente isolato Atene. Il caso Grecia può proccupare soltanto nel caso estremo in cui ci sia in extremis una dichiarazione di default".
Perché?
"Una dichiarazione di default sarebbe il primo passo per avviare quella procedura che si concluderebbe con un'uscita della Grecia dalla moneta unica. Fatto che costituirebbe un precedente pericoloso per tutta l'Unione europea e che non conviene a nessuno".