Economia
Stellantis accende i fari sui fornitori: "Abbassare i costi del 6%"
La casa automobilistica: "Per sostenere le necessità del business dobbiamo fare un passo in avanti e migliorare le performance nei costi"
Stellantis accende i fari sui costi relativi alle forniture
"Caro fornitore, l’industria automotive sta attraversando una pesante trasformazione. Per sostenere le necessità del business dobbiamo fare un passo in avanti e migliorare le performance nei costi. Perciò ti chiediamo di gestire in modo efficiente la politica dei costi". È l'inizio di una lettera, riportata dall'edizione torinese del Corriere della Sera, che Stellantis ha indirizzato ai suoi fornitori. Chiedendo una riduzione del 6% nei costi delle forniture di componenti auto. Questo annuncio è giunto inaspettatamente, causando preoccupazioni tra i fornitori, soprattutto alla luce delle recenti decisioni aziendali che coinvolgono la produzione di modelli chiave come la Nuova Panda e la Nuova Quattroporte Maserati.
La richiesta di abbassare i prezzi dei componenti non è nuova, poiché una simile richiesta era stata avanzata già dodici mesi fa, con una richiesta di sconto del 5-6%. La notizia arriva in un momento in cui la produzione della Nuova Panda è stata ufficializzata in Serbia anziché negli stabilimenti italiani di Mirafiori o Pomigliano, suscitando reazioni negative da parte delle istituzioni e dei sindacati. Allo stesso tempo, la produzione della Nuova Quattroporte Maserati a Torino è stata sospesa, generando ulteriori preoccupazioni nell'indotto.
Stellantis, tuttavia, ha cercato di rassicurare i fornitori riguardo alla possibile allocazione all'estero dei modelli Maserati. In una nota, l'azienda ha dichiarato che tutti i nuovi modelli saranno sviluppati, ingegnerizzati e prodotti al 100% in Italia, adottando motori elettrici. La strategia dell'azienda è chiara: ridurre i costi per rimanere competitivi nel mercato dell'auto elettrica, spostando produzioni e richiedendo sconti ai fornitori.
Nel frattempo, a Mirafiori, sede produttiva chiave di Stellantis, il nuovo direttore Vito Cascione è subentrato a Giuseppe Figliuolo. La fabbrica, che produce circa 90.000 vetture, principalmente la 500 Bev, si trova di fronte a sfide, con la 500 elettrica che sta registrando una performance al di sotto delle aspettative di mercato.
La sospensione del progetto Berlina di Maserati a Mirafiori ha ulteriormente allarmato i lavoratori e l'indotto. Sebbene Stellantis abbia avviato nuovi progetti, come il Green Campus, il Battery Plant e l'Hub dell'Economia Circolare a Mirafiori, l'assenza di nuovi modelli da produrre solleva preoccupazioni sul futuro dell'impianto. La recente offerta di incentivi all'esodo, con oltre 100.000 euro e assistenza per la transizione a nuovi lavori, ha visto quasi mille colletti bianchi aderire al programma.
La decisione di Stellantis di sospendere il progetto M9S (Nuova Quattroporte elettrica) a Mirafiori ha colpito l'indotto, che ora si trova di fronte a una riduzione dei volumi delle commesse e alla richiesta di ulteriori sconti sui prezzi dei componenti auto. La situazione appare complicata anche sul fronte delle immatricolazioni, con Stellantis che ha registrato una diminuzione del 2,6% delle vendite a novembre.
Infine, la nuova versione della 500e, originariamente pianificata per il 2027, potrebbe essere rinviata al 2030, suscitando preoccupazioni interne ed esterne all'azienda in un mercato automobilistico che vede la crescita di utilitarie a basso costo, specialmente di produzione cinese. La sicurezza dell'occupazione a Torino è diventata una richiesta urgente da parte dei sindacati, che chiederanno chiarimenti all'azienda sui futuri piani per Mirafiori.