Economia
Stellantis, svolta elettrica a Melfi: entro il 2024 i primi 4 modelli
Nell'incontro con i sindacati al Mise, il gruppo ha annunciato che nello stabilimento lucano verranno lanciate 4 nuove vetture elettriche del segmento medio
Stellantis porta al tavolo con il governo e i sindacati importanti novità e annuncia che Melfi sarà il primo stabilimento italiano a produrre i nuovi modelli in base al piano industriale post 2022: in particolare, nello stabilimento lucano verranno lanciate 4 nuove vetture elettriche del segmento medio, ma fa sapere anche che l'organizzazione produttiva verra' completamente rivoluzionata. L'occasione è stata l'incontro al Mise con i Ministri dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e i sindacati.
Non solo, i vertici aziendali hanno anche chiarito che nel nuovo piano industriale e proprio a partire da Melfi intendono accelerare sul fronte del passaggio all'elettrico. Tutto questo tenendo conto che la produzione sia attuale sia futura sarà caratterizzata da una maggiore verticalizzazione e concentrata su un'unica linea potenziata ma a parità di produzione (400 mila vetture annue). L'azienda ha espresso apprezzamento per il dialogo "produttivo e costruttivo" sia con il governo che con le organizzazioni sindacali. Anche Giorgetti è rimasto soddisfatto per il clima "positivo" ma sottolinea come ci siano alcuni aspetti da chiarire, in primis dove verranno prodotte le batterie.
Una questione che definisce "fondamentale" e la cui decisione "non è stata ancora presa". Il Ministro non tralascia alcun aspetto: "E' importante che ci siano garanzie sull'occupazione e che non ci siano brutte sorprese. Siamo in un momento delicatissimo, l'auspicio - e' il suo appello del ministro - è che prosegua il confronto in un clima positivo, trasparente e costruttivo".
Da parte sua, la Fiom chiede l'apertura di un tavolo che riguardi tutto l'automotive e più specificatamente affinchè si "realizzi un accordo quadro nazionale con la partecipazione dei lavoratori che abbia al centro un piano industriale che salvaguardi la capacità installata e che garantisca la tenuta sociale e la continuita' occupazionale per i prossimi 5 anni".
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