Economia
Stellantis, Tavares rivela il piano anti-Tesla. Margini maggiori del previsto
Stellantis vede margini di utile operativo rettificati per la prima metà del 2021 superiori al range di 5,5%-7,5% precedentemente comunicato per l’intero anno, nonostante le perdite di volumi rispetto ai tassi di produzione pianificati a causa della scarsa disponibilità globale di semiconduttori e ha spiegato che una valutazione positiva dei prezzi, la varietà dei prodotti e "misure di controllo dei costi molto efficaci" hanno contribuito alle attese di una "performance con margini solidi" per il primo semestre.
Per la prima metà del 2021, in linea con le aspettative comunicate nella conference call sui risultati del primo trimestre 2021, Stellantis si attende poi free cash flow industriali negativi "a causa dell’impatto negativo prodotto dai volumi di produzione inferiori alle previsioni sul capitale circolante netto”. Un inizio molto promettente nell’attuazione delle sinergie, processo ben avviato a superare l’obiettivo del primo anno, dovrebbe contribuire in misura sostanziale alle performance dell’intero anno in termini di cash flow, che si prevedono tuttora positive", ha aggiunto promettendo oltre 5 miliardi di euro di sinergie annuali.
Intanto, seduta nera sulle borse europee per il comparto auto europeo che lascia sul terreno in tarda mattinata l'1,7% dopo essere arrivato a perdere il 2% e a Piazza Affari restano indietro Stellantis (-2,8%), Exor (-3%) e Cnh Industrial (-3,33%). I titoli, ciclici per eccellenza, scontano i timori per le minacce della variante Delta sulla ripresa e il dibattito in seno alle banche centrali, Fed in primis sul ritiro degli stimoli monetari che deprimono gli indici azionari di tutto il mondo. In più, Stellantis sconta i free cash flow industriali negativi attesi per i volumi di produzione inferiori alle previsioni.
Altra notizia sul comparto auto europeo è che la Commissione europea è arrivata alla conclusione che Daimler (-2,13%), Bmw (-2%) e Volkswagen group (-1,4%) hanno violato le regole antitrust colludendo sugli sviluppi tecnologici per la pulizia dei gas di scarico emessi dalle nuove auto diesel. Per questo ha imposto una multa di 875,189 milioni di euro. Daimler non è stata multata perché ha rivelato l'esistenza del cartello. Tutte le altre società hanno riconosciuto il loro coinvolgimento.