Economia
Stipendi colf e badanti, nessun accordo: maxi stangata per le famiglie
Salta l'accordo tra le parti sociali: da gennaio scatta l'adeguamento all'80% dell'indice Istat delle retribuzioni minime che salgono al 9,2%
“Calcolatrice alla mano, prosegue, già dalla busta paga di gennaio le famiglie dovranno mettere in budget un aumento del 9,2% sui minimi retributivi, qualora non siano già assorbiti negli stipendi concordati. Gli impatti maggiori si potrebbero avere per quelle figure assunte con orari lunghi o in regime di convivenza, come nel caso delle badanti (livello Cs): la retribuzione minima passerà da 1.026,34 euro a 1.120,76 euro, oltre 94 euro in più al mese, a cui si aggiungerà anche l’aumento dei contributi, portando il costo totale annuo da 17.177 a 18.752 euro, ovvero 1.575 euro in più".
Stipendi colf e badanti, il settore domestico è quello che subirà l'incremento maggiore
"Ancora più pesante, osserva, l’impatto sulle baby sitter assunte a tempo pieno (40 ore) non conviventi (livello Bs): lo stipendio minimo passerà da 1.234 a 1.348,53 euro, quasi 115 euro in più a mese, mentre il costo totale annuo (comprensivo anche di contributi, tfr, ferie e tredicesima) subirà un incremento di 1.743 euro. Aumenti concreti, non un mero allarmismo come più volte è stato sostenuto dai sindacati, con il rischio che molti dei lavoratori oggi in regola scompaiano nel ‘nero’”.
“Per questo, prosegue Zini, ora più che mai auspichiamo che il governo intervenga in tempi stretti con misure concrete a sostegno delle famiglie, non solo sgravi per la regolare assunzione come previsto dal Piano nazionale per la lotta al sommerso in vigore dal dicembre scorso ma anche aiuti economici mirati".
"Non bisogna, infatti, dimenticare, sottolinea Zini, che secondo i nostri calcoli il settore domestico sarà quello che subirà l’incremento maggiore rispetto ai principali contratti, come nel caso del commercio e dei metalmeccanici, che negli ultimi dieci anni hanno visto, per i livelli contrattuali di inquadramento più diffusi, aumenti retributivi rispettivamente dell’8,4% e dell’8,3%, contro il 17,9% del settore domestico".