Economia

Stop al gas russo: bollette ancora più salate. Ecco che cosa cambia davvero in Italia

Le famiglie si preparano a sborsare fino a 230 euro in più quest’anno, con rincari che potrebbero sfiorare il 30%

di redazione economia

Stop al gas russo: ma quanto ci costerà davvero?

Anno nuovo, stangata nuova. Dal 1° gennaio 2025, l’Ucraina ha chiuso i rubinetti al gas russo diretto in Europa, facendo balzare i prezzi sopra i 50 euro al megawattora. A prima vista, l’impatto sulle bollette italiane sembra lontano, ma i segnali di allarme sono già ben evidenti: secondo Nomisma Energia, le famiglie si preparano a sborsare fino a 230 euro in più quest’anno, con rincari che potrebbero sfiorare il 30%. E tutto questo mentre gli stoccaggi italiani scendono lentamente dall’80% e i rigassificatori faticano a compensare.

Per anni, il gas siberiano ha attraversato l’Ucraina per arrivare in Italia e alimentare le nostre case. Ora, con l’interruzione del transito, Bruxelles minimizza il problema, ma gli effetti sulle tasche di famiglie e imprese sono già qui. Solo a dicembre, le bollette del gas nel mercato tutelato hanno visto un aumento del 2,5%. Non sembra un caso che il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, abbia chiesto a gran voce un nuovo tetto europeo sui prezzi, definendo "speculativi" gli attuali contratti a breve termine.

Le previsioni non promettono nulla di buono. Goldman Sachs ipotizza che il prezzo del gas possa schizzare fino a 84 euro al megawattora nei prossimi mesi, ben oltre la media prevista di 40 euro. E a contribuire a questo salasso ci sono condizioni climatiche avverse, poca energia eolica e i problemi di produzione norvegesi. Intanto, mentre l’Italia si vanta di diversificare le forniture dal Nordafrica e di avere quattro rigassificatori, è chiaro che il paese non ha ancora fatto abbastanza per smarcarsi dalla dipendenza dai fossili.

Si parla tanto di transizione energetica, ma siamo ancora lontani da una svolta decisiva. È vero, la quota di rinnovabili in Europa è salita al 47% nel terzo trimestre del 2024, ma disaccoppiare il prezzo dell’energia verde da quello del gas è ancora un miraggio. E mentre gli italiani si chiedono quanto dureranno gli aiuti statali, il piano di Pichetto Fratin di un “price cap” europeo tra 50 e 60 euro sembra solo una toppa temporanea.

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A complicare le cose c’è il ritorno sulla scena internazionale di Donald Trump: il presidente eletto spinge per riaprire giacimenti di gas e petrolio nel Mare del Nord e smantellare le centrali eoliche. Una prospettiva che minaccia di destabilizzare ulteriormente il mercato energetico e, di riflesso, i prezzi in Europa. In questa corsa al rialzo, a rimetterci sono sempre i consumatori, schiacciati tra rincari e promesse di transizione mai realizzate. Il vero interrogativo non è se ci sarà un aumento, ma quanto durerà questa spirale di costi crescenti.