Economia
Superbonus, risposta delle imprese al governo: "Fermiamo da subito i lavori"
Il governo dice addio a cessioni e sconti. Il ministro Giorgetti: "Politica scellerata, andava fermata". Il presidente del Cna: "40mila imprese a rischio"
Superbonus, imprese edili: "Lo Stato trovi subito una soluzione"
La decisione del governo sul Superbonus è stata netta: stop immediato a cessioni e sconti. Il blocco della possibilità di cedere i crediti a Regioni ed enti locali ha gettato nello sconforto le imprese edilizie, con l’Ance - si legge sul Corriere della Sera - che parla di 15 miliardi di crediti fermi e migliaia di aziende a rischio. Le associazioni di settore, ha subito annunciato il sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano, verranno ricevute lunedì pomeriggio. E il ministro dell'Economia Giorgetti ha sottolineato che il decreto, risolvendo «l’incertezza normativa» che finora ha di fatto bloccato l’acquisizione dei crediti da parte degli intermediari finanziari, punta a rimettere in moto il mercato. E Giorgetti ha aggiunto: "Abbiamo dovuto bloccare gli effetti di una politica scellerata, che ha prodotto beneficio per alcuni, ma ponendo a carico di ciascun italiano un debito di duemila euro a testa». Il governo, assicura però il ministro, «farà tutto il possibile per le imprese edili in difficoltà".
"Quello che sta avvenendo in questi minuti - dice il presidente delle piccole imprese a Repubblica - è talmente grave che non l’avrei immaginato nemmeno nel mio peggiore incubo". Dario Costantini, presidente di Cna, la confederazione che raggruppa 623 mila artigiani e piccole imprese, è convinto che il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri, che vieta la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, e blocca le operazioni di acquisto dei crediti incagliati da parte degli enti locali, fermerà il mercato immediatamente: «Domani mattina (oggi, ndr) tantissime imprese non usciranno con i furgoni a lavorare. Ora le nostre 40 mila aziende rischiano la chiusura nonostante abbiano rispettato la legge. Lo Stato trovi una soluzione".