Economia
Superborsa, si muove Wall Street. Allo studio il rilancio per Londra
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Si riaccende il risiko dei listini. L'annuncio di trattative fra la Borsa di Francoforte e quella di Londra per creare una super Borsa europea da 28 miliardi di dollari (con accesso alle principali piazze finanziarie europee e con Euro Stoxx 50 Index e Ftse Russell sotto lo stesso tetto) ha scatenato gli appetiti dei competitors nel mercato degli indici azionari. Secondo quanto rivela Bloomberg che cita fonti vicine al dossier che hanno richiesto l'anonomato, l'Ice, il gruppo statunitense con base ad Atlanta e che possiede il New York Stock Exchange (Wall Street), sta studiando una controfferta per il London Stock Exchange (del cui gruppo fa parte anche Borsa Italiana) in funzione anti megalistino europeo. Controfferta che darebbe il via a una guerra di rilanci.
Ice, che si è fatto affiancare come advisor dalla banca d'affari americana Morgan Stanley, è consapevole, secondo le fonti, di andare incontro a possibili forti resistenze da parte della politica europea che vede di buon occhio il matrimonio fra le due super Borse del Vecchio Continente come una risposta concreta del mondo del business alle spinte euroscettiche che potrebbe alimentare il referendum britannico del 23 giugno sulla Brexit. Secondo qualche politico tedesco la fusione fra le due Borse rappresenterebbe anche una sorta "di via di fuga" per la Piazza borsistica londinese se la Gran Bretagna dovesse uscire dall'Ue.
Le resistenze societarie da parte degli azionisti, invece, sarebbero facilmente aggirabili secondo i vertici del gruppo che controlla il Nyse con un rilancio mettendo sul piatto un'offerta più alta. Ma Wall Street (del cui gruppo fa parte anche Euronext ovvero l'insieme delle Borse di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona e del Liffe, il London International Financial Futures and Options Exchange) non è la sola ad aver aperto il fascicolo Lse-Deutsche Boerse. Secondo Bloomberg, anche il Chicago Mercantile Exchange sta lavorando con i propri advisor a un possibile rilancio, ma le discussioni sono ancora a uno stadio iniziale e alla fine la Borsa di Chicago potrebbe decidere di non procedere.
Stando a quanto riferiscono le fonti, è improbabile che Ice, che ha confermato di aver aperto il file, si muova prima del 22 marzo, termine fissato dalle due Borse europee per procedere con un'offerta formale, dando seguito al negoziato in corso, confermato la scorsa settimana, "per una potenziale fusione". Merger che manterrebbe la sede a Londra del megalistino guidato però da un tedesco, al termine del quale gli azionisti del Lse avrebbero il 45,6% del nuovo gruppo mentre quelli della piazza finanziaria di Francoforte il 54,4%. Tutte le principali attività dei due mercati continuerebbero però ad operare sotto gli attuali brand.
Non è la prima volta che Francoforte e Londra tentano di convolare a nozze: ci avevano provato già nel 2014 annunciando trattative che si sono poi chiuse con il no del London Stock Exchange alle avance di Deutsche Boerse. Ice negli ultimi anni si è mossa a suon di acquisizioni. La maggiore nel 2013 con l'acquisto di Nyse Euronext, con la quale ha messo le mani sulle attività dei derivati di Liffe. Nei mesi scorsi Ice si era poi rafforzata con Interactive Data Holding Corp, acquistata per 5,2 miliardi di dollari.