Economia

Superlega? Superbeffa per Dazn. E JPM punta sugli abbonamenti tv

di Marco Scotti

Con la Superlega una Serie A più sana finanziariamente ma meno interessante. E JpMorgan gongola

Dovremo abituarci a un campionato senza Juventus, Milan e Inter, vale a dire le vincitrici di 72 (più uno assai probabile quest’anno) campionati su 119 totali? Al momento pare proprio di sì, anche se è palese che le schermaglie sono solo all’inizio. Intanto, per quanto concerne la data di partenza: il roboante comunicato dei 12 “esuli” parla di agosto ma non specifica di che anno. Presumibilmente sarà il 2022-2023, ma anche qui la nebbia è tanta. Dazn ha appena acquistato per oltre due miliardi complessivi il triennio 2021-2024 di Serie A, ma senza Milan, Inter e Juventus davvero l’investimento sarebbe comprensibile?

Jamie Dimon ape
Il Ceo di JpMorgan Jamie Dimon

La stessa Serie A, d’altronde, si deve leccare le ferite: afflitta da un indebitamento mostruoso incancrenito dalla pandemia, si ritroverebbe improvvisamente senza una cifra compresa tra il 25 e il 30% del fatturato complessivo se i tre team dovessero lasciarla. Ma si troverebbe, e questo dà anche un po’ l’idea del perché i tre club si siano affrettati ad accettare la proposta della Superlega, con poco meno di due miliardi di indebitamento, che è quanto hanno sommato i tre negli anni.

Una Serie A meno interessante ma anche decisamente più sana. Improntata verso un modello Atalanta o Udinese, ma anche Napoli, che riescono a far quadrare i conti senza per questo dover rinunciare a impianti di proprietà o giocatori affermati. 

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Al tempo stesso, bisogna anche capire perché JpMorgan ha già annunciato di essere pronta a mettere sul piatto 3,5 miliardi di euro soltanto per partire.

La banca guidata da Jamie Dimon, che ha appena chiuso il miglior bilancio della sua storia, non è certo avvezza a investimenti fuori luogo, tant’è che perfino nel 2008 non ha mai rischiato di capitolare. E dunque? È evidente che si scommetta su due punti fondamentali.

Il primo è che un campionato di élite, con giocatori dagli stipendi faraonici, capaci di far sognare qualsiasi tifoso, attrarrebbe molto più pubblico allo stadio. Per questo, si è già dichiarato che i soldi che verranno messi sul piatto non potranno essere destinati né per il calciomercato né per altre operazioni straordinarie. Dovranno essere investiti nella realizzazione di impianti sportivi all’avanguardia.

E qui la questione si complica per Milan e Inter, ancora in trattativa con il Comune di Milano per capire come gestire la grana San Siro. Lo scontro tra il sindaco Giuseppe Sala e Steven Zhang dello scorso mese non è rimasta senza strascichi e ora non è impensabile che il Meazza possa essere messo in soffitta.

L’altro azzardo che JpMorgan sta sicuramente compiendo riguarda la possibilità che la gente, attratta da grandi club e straordinari campioni, decida di sottoscrivere abbonamenti pay per view che non potranno avere un costo inferiore a quelli cui eravamo abituati. Dunque, una base di partenza di almeno 30 euro al mese ma su base europea. Calcolatrice alla mano, i 12 club avrebbero un pubblico potenziale di quasi 200 milioni di persone. Immaginando una penetrazione analoga a quella che aveva Sky in Italia (circa l’8,5% sul totale della popolazione), stiamo parlando di oltre 15 milioni di potenziali abbonamenti per – almeno – 450 milioni al mese. 

(Segue...)