Economia

​​​​​​​Tassi al picco, spread in discesa. Ma incubo recessione

a cura di Victor Verberk e Sander Bus*

Gradualmente la recessione guadagna spazio e viene sempre più integrata nelle prospettive generali, aumentando la dispersione del mercato

Dalla corsa dei tassi ai problemi di rating

In un ciclo di rialzi che si chiude con una recessione, i tassi segnano il livello massimo generalmente prima rispetto agli spread del credito. Più precisamente, di solito i tassi raggiungono il picco più o meno in corrispondenza del penultimo rialzo della Fed. Riteniamo di trovarci ora ad attraversare la valle che separa i due picchi. I tassi hanno iniziato a scendere e in alcuni mercati potrebbero aver raggiunto il picco, mentre l’inflazione sembra stia rallentando. Anche gli spread del credito hanno compiuto un balzo da metà ottobre, ma sono destinati a ridimensionarsi quando i mercati inizieranno ad anticipare una recessione che danneggerebbe la salute delle imprese.

Gradualmente la recessione guadagna spazio e viene sempre più integrata nelle prospettive generali, aumentando la dispersione del mercato. Il credito di qualità più bassa dovrebbe registrare un aumento dei tassi di default, mentre la fascia più alta del mercato potrebbe beneficiare di tassi più bassi e di una corsa alla qualità.

Una volta pienamente scontata la recessione e concluso il ciclo rialzista degli spread, converrà assumere un posizionamento decisamente lungo, anche nell’universo high yield. In genere, l’inversione interviene ben prima che i tassi di default raggiungano il massimo.

Con l’aumento dell’offerta di titoli di Stato europei, prevediamo un ulteriore restringimento dei differenziali sugli swap in euro. Visto il punto del ciclo che attraversiamo e dal momento che gli spread sugli swap incidono fortemente sullo spread totale del segmento investment grade in euro, guardiamo con fiducia a una posizione moderatamente lunga nei mercati investment grade in euro mentre ci muoviamo con grande prudenza su altri mercati scarsamente movimentati.