Economia
Telecom, i conti deludono. 12 miliardi di investimenti nell'era Vivendi
La Borsa storce il naso sui ricavi di Telecom che così nel giorno della pubblicazione dei risultati 2015 e del piano 2016-2018, dopo una sospensione a Piazza Affari, torna agli scambi ma lascia sul terreno oltre il 4% in una seduta che per il secondo giorno consecutivo viaggia in rialzo. A detta degli analisti i risultati sono stati misti, mentre gli investimenti previsti nel piano sono stati superiori alle attese, elemento che riporta l'attenzione sull'indebitamento. La societa' ha registrato nel 2015 ricavi consolidati preliminari a 19,7 mld euro, in calo dell'8,6% rispetto all'esercizio 2014, l'Ebitda consolidato e' stato pari a 7 mld (-17,9% a/a), l'utile pre tasse e' calato a 0,7 mld (2,3 mld in 2014) mentre l'indebitamento finanziario netto rettificato e' salito a 27,3 mld. Il piano strategico triennale 2016-2018 prevede invece un'accelerazione degli investimenti, con l'obiettivo primario di garantire la crescita di lungo periodo del gruppo. In particolare, gli investimenti in Italia sfioreranno i 12 mld euro, di cui circa 6,7 mld dedicati alla componente innovativa (Ngn, Lte, Cloud e piattaforme, Sparkle e Trasformazione).
A detta di un analista di una primaria casa d'affari nel complesso i conti sono sostanzialmente in linea alle stime, "che pero' erano state abbassate nelle ultime settimane. Dal piano, poi, nessun upside sui ricavi". Scendendo nel dettaglio, Barclays (underweight, Tp 1,08 euro) sottolinea che i ricavi e l'Ebitda reported sono stati inferiori al consenso rispettivamente dell'1% e del 6%. Banca Akros ha abbassato su Telecom il prezzo obiettivo a 1,15 da 1,3 euro, confermando comunque la raccomandazione accumulate. "I risultati sono stati misti", dichiarano gli analisti, sottolineando che l'Ebitda adjusted e' stato debole. "L'elevato capitale per investimenti" del piano "non e' una completa sorpresa", proseguono gli esperti, aggiungendo comunque che "nel complesso l'impatto sulle nostre stime e' negativo".
Icbpi evidenzia che "i target di piano comunicati mostrano un'accelerazione degli investimenti Italia piu' marcata rispetto alle nostre stime (11,1 mld), con un contenuto impatto negativo sul percorso" della riduzione dell'indebitamento. Per quanto riguarda invece i conti, "al netto degli elevati oneri non ricorrenti (1,028 mld) i trend operativi delle attivita' italiane mostrano una dinamica leggermente piu' debole rispetto alle nostre attese che incorporavano un maggior rallentamento della discesa (1,9% rispetto allo 0,7%). Il ritorno alla crescita dei ricavi da servizi nel mobile rappresenta (+0,1% nel 4* trimestre) l'indicazione piu' confortante in chiave prospettica". Il nuovo piano strategico al 2018 "punta a un'accelerazione degli investimenti, portando la guidance del Capex" sopra le attese del consenso", sottolinea Jefferies (buy, Tp 1,3 euro), secondo cui "c'e' una forte influenza da parte di Vivendi sulla strategia" del gruppo. Societe Generale (hold, Tp 1,1 euro) pensa invece che l'elevato Capex "sia un tentativo di placare il Governo" che negli ultimi mesi ha messo pressione sul gruppo per il sostegno ai progetti della fibra.
Soffermandosi proprio sull'indebitamento, Mediobanca Securities (rating outperform, prezzo obiettivo a 1,51 euro) sottolinea che "il rapporto debito netto/Ebitda e' visto sotto le 3 volte entro il 2018. Riconosciamo che il debito resta la principale ragione di preoccupazione (le 3 volte del debito/Ebitda si confrontano con le 2 volte dei concorrenti Ue), ma continuiamo a credere che il management abbia a disposizione corporate action (su torri, Brasile e azioni di risparmio) per affrontare tale questione potenziale". I conti 2015 a detta degli esperti sono stati in linea con le attese e "confermano una buona ripresa del business mobile domestico". Nel complesso, un esperto di una primaria casa d'affari straniera ritiene comunque che il piano al 2018 sia piuttosto "rassicurante". I conti 2015 di Telecom sono "leggermente inferiori alle attese. Sostanzialmente in linea il debito".