Economia

Testamento Berlusconi, è guerra. Da Fascina alla busta non sigillata: i nodi

di Redazione Economia

Le volontà di Silvio Berlusconi contenute nel testamento sono state visionate, ma il nodo non si è ancora sciolto. Ecco che cosa non torna

Come ha spiegato il presidente dei notai italiani al Corriere della Sera, Giulio Biino, “il fatto che quel testamento fosse contenuto in una busta aperta non ne sminuisce il valore”. In effetti, i requisiti obbligatori (data, sottoscrizione e autografia) sono stati rispettati.

Ma non è tutto. Un ulteriore fattore di dibattito, come riportato da Il Quotidiano Nazionale, risiede nella frase “se non torno dall’ospedale…”, riferita a un ricovero del gennaio dello scorso anno. In questo caso due le possibili interpretazioni della giurisprudenza, spiega il Tempo.it,  "la prima vede nella suddetta frase una condizione necessaria, relativa solo a quel ricovero: Berlusconi poi tornò a casa, e quindi questo potrebbe far annullare gli effetti del testamento; la seconda invece è una decodifica estensiva, cioè valida per ogni ricovero successivo al San Raffaele di Milano, e quindi anche l’ultimo".  Il presidente dei notai ha poi centrato l’attenzione anche sulla forma utilizzata: il condizionale usato nella frase “dovreste riservare queste donazioni”, poiché, ha concluso Biino, “si potrebbe trattare anche di un semplice desiderio del testatore e non di previsioni dal carattere imperativo”.