Economia

Tetto prezzo gas, Bonomi sveglia Draghi: Ue indecisa? L'Italia agisca da sola

L'operazione, secondo il presidente di Confindustria, è "fattibilissima", con il supporto di "Arera che convoca gli importatori di gas e chiede trasparenza"

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in audizione di fronte alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato ha avuto modo di sottolineare come l'impatto delle sanzioni per il conflitto in Ucraina stiano mettendo a dura prova le imprese italiane. "Serve una risposta più robusta, di sistema e soprattutto duratura", ha avvertito Carlo Bonomi. “Un'eventuale soluzione ravvicinata del conflitto avrebbe l'effetto di attenuare gli impatti ma non di azzerarli. Ed è per questo che continuiamo a ritenere insufficiente l'approccio di brevissimo periodo sinora seguito dal Governo".

Per quanto riguarda il quadro macroeconomico del Def la situazione “appare ottimistica”, e sembra non cogliere le straordinarie difficoltà dell'attuale situazione”, ha precisato il numero uno di Confindustria. Bonomi ha ricordato le previsioni del Centro studi di via dell'Astronomia, evidenziando anche l'indagine di Confindustria su un campione di aziende associate da cui "emerge che oltre il 16% delle imprese ha già ridotto la produzione. E oltre un terzo indica di poter continuare soltanto per tre mesi senza sostanziali sospensioni. Quindi tra due mesi e mezzo, quasi un'impresa su due avrà ridotto la produzione", ha detto.

Al termine dell' audizione sul Def convocata dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato ha avuto poi modo di soffermarsi su debito pubblico, scostamento di bilancio e taglio del cuneo fiscale. "Credo che prima di pensare a uno scostamento di bilancio bisogna vedere quelle che sono le risorse che noi, già oggi, abbiamo a disposizione, perché in una fase come questa, sappiamo che fare ulteriore debito con i tassi in crescita, potrebbe essere un problema", ha sottolineato il numero uno di Confindustria. 

"Ribadisco che lo strumento per mettere soldi in tasca agli italiani sia il taglio fiscale del cuneo contributivo. L'idea di detassare i rinnovi contrattuali puo' essere una strada, ma non e' una strada che ci risolve in maniera importante, non mette nelle tasche dei lavoratori soldi importanti, come invece potremmo fare con un taglio serio del cuneo contributivo". "Le risorse, ha rilevato Bonomi, se si vuole ci sono, è solo volontà politica di farlo. Avevamo stimato che, per avere un intervento di una certa importanza, si parlava di qualcosa tra i 16 e i 18 miliardi e credo che ci sia tutta la possibilità di farlo senza fare scostamenti di bilancio".

 

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