Economia

Tim, irrealistico triangolo Cdp-Vivendi anti-Kkr.Bollorè vuole prezzo più alto

di Marco Scotti

Rumors. A poche ore dal Cda del 17/12 la compagnia si trova a fare i conti con diversi macigni: nuovo profit warning, offerta Kkr, ruolo di Cdp e post Gubitosi

L’ultimo problema, infatti, che sta turbando non poco in primis Vivendi, ma a cascata anche gli altri azionisti, è il ruolo di Luigi Gubitosi. Negli ambienti finanziari si dice che il manager avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni da qualsiasi incarico già dopo il secondo profit warning, perché si tratta di una caduta estremamente significativa.

Invece, l’ex amministratore delegato di Tim per il momento mantiene il suo posto in consiglio di amministrazione e non sembra intenzionato a mollarlo. Si vedrà se il terzo campanello d’allarme (secondo nel giro di un mese e mezzo) insieme alla necessità di rivedere gli accordi con Dazn – i 340 milioni garantiti all’anno dovranno essere rivisti al ribasso visto che i benefici sperati non ci sono stati, almeno per ora – convincerà Gubitosi a farsi da parte.

Su Repubblica si scrive che Vivendi sarebbe addirittura pronta, nel caso il manager non rassegnasse le dimissioni anche dal board, a convocare un’assemblea straordinaria. Al momento, infatti, ci troviamo in un rarissimo caso di un dirigente con piene deleghe, Pietro Labriola, che però non può sedere nel board perché il suo predecessore non vuole lasciargli il posto e non può quindi neanche assumere formalmente il ruolo di amministratore delegato.

Fonti vicine a Tim sono pronte a scommettere che la mossa di Gubitosi sia soprattutto in un’ottica conservativa. Si starebbe trattando la sua definitiva uscita dall’azienda e in questo momento il posto in consiglio di amministrazione è una freccia importante all’arco del manager. Si vedrà.