Economia
Tim, Labriola fa la pulizia di bilancio. Attese svalutazioni per 4 miliardi

La compagnia telefonica frena la caduta in borsa dopo una giornata sulle montagne russe
Urge quindi fare qualcosa, anche se gli analisti concordano sul fatto che il futuro di Tim potrebbe non essere così complesso. L’ultimo giudizio in ordine di tempo, quello di Jefferies, parla di un giudizio “buy” e un target price a 0,44 euro per azione, ben lontano sia dai livelli attuali, sia dall’offerta di Kkr. Per alcuni, compresi i piccoli azionisti, sarebbe importante non procedere a una vendita delle torri di Inwit, la cui valutazione sarebbe intorno a 1,4 miliardi ma che rappresentano un asset strategico per l’azienda.
“Sul calo del 9% di ieri – spiegano ad Affari Italiani da Asati – riteniamo che vi sia stata una fuga di notizie e chiediamo alla Consob e alla procura di intervenire per tutelare l’azienda”. Infine, per quanto concerne la rete unica, è previsto per domani un consiglio di amministrazione di Cdp, che è azionista di Tim con il 9,9% e di Open Fiber con il 60% per cercare di raggiungere un accordo su questo asset. Da notare come a breve scadranno i bandi del Pnrr per la banda larga per 5 miliardi complessivi, e mai come ora è urgente capire la divisione dei ruoli.
Fonti accreditate ritengono che l’unico modo per far funzionare la partnership con Open Fiber sarebbe quello che passa da un accordo vincolante sugli investimenti sia per quanto concerne le aree grigie che quelle bianche in modo da non duplicarli, ma da fare in modo che dove Tim ha più infrastrutture sia essa stessa a operare, dove invece ne ha meno si passi la mano direttamente a Open Fiber.
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