Economia

Tim, Vivendi frena sul piano Labriola: "Ok a rete unica, ma al giusto prezzo"

La media company ribadisce il suo punto di vista sull'operazione Tim-Open Fiber: per i francesi la valutazione è tra i 31-34 miliardi, per Cdp solo 20

Vivendi vs Tim: "Se la valutazione della rete non è adeguata, valuteremo altre opzioni" 

Disco verde da parte di Vivendi, la media company francese guidata da Vincent Bolloré, nonché azionista con il 23,68% di Telecom Italia e Mediaset, al piano di Pietro Labriola per Tim (recupera qui l'articolo), ma al giusto prezzo. Se nel progetto di fusione della rete con Open Fiber la valutazione non sarà adeguata, "considereremo altre opzioni”. A oggi, i francesi valutano la rete tra i 31-34 miliardi, mentre Cdp non più di 20. 

A fare chiarezza, mettendo tutte le carte del dossier Tlc sul tavolo, è Arnault de Puyfontaine, amministratore delegato di Vivendi, che in occasione della presentazione dei conti del gruppo francese alla comunità finanziaria, ribadisce la sua posizione sull'operazione di fusione con Open Fiber.

"Quello di cui siamo sicuri è il nostro impegno e la disponibilità al dialogo", ha aggiunto il Ceo. "Come avete letto, (riferendosi alle indiscrezioni di stampa) siamo deteminati a garantire livelli di valutazione adeguati, che riflettano accuratamente il valore reale di questo asset, altrimenti prenderemo in considerazione altre opzioni. Quello che ora sappiamo per certo, quello che sappiamo per certo è che rimaniamo fedeli al nostro impegno di promuovere il dialogo costruttivo nel migliore interesse del team e dei suoi stakeholder. Portare il valore aggiunto della nostra posizione di azionista industriale all'interno dell'azienda. L'Italia è sicuramente un Paese chiave per Vivendi”, ha sottolineato ancora de Puyfontaine. 

Telecom Italia, Vivendi: non solo fusione, sul tavolo di Labriola c'è un piano B 

Sia chiaro: "Vivendi non intende vendere Tim", ha specificato il ceo Arnaud De Puyfontaine rispondendo a una domanda diretta di un'analista, ma ricorda che lo stesso numero uno di Telecom Italia ha parlato, poco tempo fa, di avere un piano B in tasca. Se non si arriverà a un'offerta "sosterremo le altre opzioni che sono state menzionate e sviluppate da Labriola", ha rimarcato Vivendi. Tra queste anche l'interesse per la rete da parte dei fondi. 

Vivendi ribadisce il suo appoggio al Ceo di Tim Pietro Labriola

Mentre per quanto riguarda il manager che ha preso la guida di Tim dopo l’uscita di Luigi Gubitosi, Vivendi ha ribadito tutto il suo appoggio. "Ci sono molti rumors, ma quello che so è che questa azienda ora ha una guida, che è un uomo che sa di affari di comunicazione. E la sua squadra sa come gestire l'azienda e c'è una visione all'interno della complessità attuale ma anche della diversità e, a mio avviso, la potenziale creazione di valore a lungo termine”.

Si tratta di una "questione di affidabilità e fiducia, numero uno. Punto due, è la capacità di gestire le efficienze dei costi giornalieri per gestire l'evoluzione del mercato altamente competitivo dal lato dei consumatori. E accelerare la crescita lato B2B", ha aggiunto. 

Quella tra Vivendi e Tim "è una lunga storia ma è ancora un storia che crediamo possa creare valore e siamo la spalla di riferimento per Tim dietro il management team per farlo funzionare e finalmente essere in grado di dimostrare che questa azienda ha un valore molto più grande dell'attuale prezzo delle azioni".

Tim, Lasorella (Agcom): "Riavvieremo l'iter di co-investimento delle rete una volta ricevuta l'offerta" 

A tornare sul dossier Telecom Italia è anche il presidente dell'Authority per le comunicazioni Giacomo Lasorella che, illustrando la relazione 2022 dell'Agcom alla Camera, ha specificato che il piano di coinvestimento nella rete in fibra presentato da Tim, in seguito é stato "modificato unilateralmente" dalla società in merito alla proposta di impegni di coinvestimento, "rendendo necessario il ritiro dello schema di provvedimento trasmesso alla Commissione europea da parte dell’Autorità e l’avvio di nuovi approfondimenti istruttori" e interlocuzioni con i soggetti interessati.

"Una volta ricevuta l'offerta da Tim, l'Autorità, ha spiegato il presidente, riavvierà tempestivamente l'iter del coinvestimento". Tim aveva chiesto di ritoccare al rialzo i prezzi proposti per i coinvestimenti alla luce dell'inflazione. "L’Autorità è stato il primo tra i regolatori dell’Unione ad avviare un’analisi su di un progetto di coinvestimento in una nuova rete ad altissima capacità ai sensi delle nuove previsioni del codice europeo delle comunicazioni elettroniche. Il codice prevede infatti che la creazione di una nuova rete realizzata allo scopo di favorire la condivisione di costi e rischi tra gli operatori promuovendo la competizione infrastrutturale possa beneficiare di esenzioni dagli obblighi regolamentari previsti per gli operatori SMP", ha ricordato Lasorella.