Economia
Trimestrali,il dollaro salva Corporate Usa.Nuovi record a WS? Focus sui target
Come sarà il secondo semestre a Wall Street? Dopo una prima metà dell'anno record, gli indici stopperano la propria corsa dopo il flop delle promesse di Trump?
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Mentre la parole da colomba di Janet Yellen, presidente (in uscita?) della Federal Reserve, hanno innescato ieri un nuovo record in una Wall Street (Dow Jones a 21.567 punti) in cerca di ulteriori spinte per decidere come gestire i propri portafogli da qui alla fine dell'anno, gli investitori attendondo l'appuntamento delle trimestrali di Corporate America. Appuntamento considerato dagli analisti finanziari, assieme alle decisioni della banca centrale americana sul deconsolidamento del bilancio pieno zeppo di di titoli del Tesoro e di mutui garantiti (per un valore di 4.500 miliardi di dollari, eredità della gestione della grande crisi), un grande market mover che potrebbe sostenere il Nyse, in odore di correzione e orfano ormai della spinta delle promesse di politica economica dell'amministrazione Usa (le cosiddette aspettative di Trump reflation trade), nel secondo semestre dell'anno.
Con le azioni globali sempre vicine ai massimi e i titoli di Stato al centro di recenti vendite per l'approssimarsi delle strette monetarie da parte delle banche centrali (Fed e Bank of Canada in testa), i grandi gestori sono in attesa di una direzione dall'andamento della stagione delle trimestrali Usa che si appresta ad entrare nel vivo.
Martedì ha iniziato Pepsi&Co, superando le attese sugli utili e sui ricavi e oggi sarà la volta di Delta Airlines, ma la reporting season entrerà nel vivo domani quando alla prova dei conti saranno chiamate tre big del settore bancario.
Prima del suono della campanella a Wall Street, saranno resi noti infatti i risultati di Citigroup e di Jp Morgan, dai quali ci si attende un utile per azione pari rispettivamente a 1,22 e a 1,6 dollari, mentre dai conti di Wells Fargo, la grande banca commerciale della West Coast nel cui azionariato siede il miliardario Warren Buffett, ci si attende un earnig per share (utili per azioni, ndr) pari a 1,01 dollari. A partire poi dalla prossima settimana, arriveranno a ruota i numeri di tutti gli altri protagonisti della Corporate America che alzeranno il velo sui propri bilanci che nel complesso dovrebbero rivelarsi robusti.
Tutto bene, dunque, al di là dell'Oceano nonostante l'economia americana mostri segni di leggero rallentamento e l'inflazione (per l'assenza della spinta dei salari) presenti battute d'arresto? Ancora: S&P 500, Dow Jones e Nasdaq sono pronti per aggiornare i propri record e tirare dritti al rialzo senza sbandare (abbastanza incredibilmente, stando ai multipli) fino a Natale?
"Le trimestrali potranno avere un impatto nel breve per tranquillizzare il mercato, ma in ottica prospettica gli investitori guarderanno molto agli annunci di correzione-revisione dei target aziendali sull'anno", spiega Vincenzo Longo, analista finanziario di IG Markets, ad Affaritaliani.it.
"Gli escenari che emergeranno da questi annunci saranno gli unici elementi che potranno dare il via o meno a una vera e propria correzione degli indici azionari, perchè delle trimestrali buone possono già essere incorporati nei prezzi dei titoli", precisa l'esperto che ricorda poi come "nel fissare i target le aziende considerino anche le aspettative sulle prossime manovre fiscali dell'amministrazione Usa". Fattore che nella prima parte dell'anno ha sostenuto gli acquisti sul Nyse.
Sempre riguardo alla fotografia di bilancio delle blue chips americane, Longo sottolinea infine che, a "dispetto di dati in chiaroscuro sui consumi e sulle unità vendute, le trimestrali dovrebbero essere andate abbastanza bene soprattutto per un effetto cambio, perché il dollaro in forte deprezzamento nel secondo trimestre e, in linea generale, su tutto il primo semestre, può aver avuto un certo impatto in sede di trasformazione dei ricavi che i big statunitensi hanno generato all'estero".