Economia
Dazi, investitori mai così spaventati. Ma difendere il proprio portafogli è possibile, la strategia anti-Trump
Ecco che cosa fare per affrontare la volatilità dei mercati e, soprattutto, l'incertezza che a questo punto pare debba durare a lungo

Trump, investitori con il fiato sospeso. Ma difendere il proprio portafogli è possibile
Le conseguenze sui mercati finanziari dopo gli annunci di Donald Trump sull'applicazione dei dazi sono molto forti con un rischio di recessione secondo gli analisti intorno al 30% nell'arco dei prossimi mesi. La scelta del Presidente USA poi di non tener conto, nell'ambito della bilancia commerciale delle esportazioni ma solo delle importazioni nell’ambito dell'applicazione dei dazi, pare poi poco allineata alle logiche dell'economia reale.
Ma cosa fare allora per affrontare la volatilità dei mercati ma soprattutto l'incertezza che a questo punto pare debba durare a lungo? Anzitutto occorre capire se le scelte dei risparmiatori siano state coerenti con i loro obiettivi di medio-lungo termine senza che siano variate le necessità di liquidità. Un portafoglio ben diversificato mirato a non essere esageratamente esposto ad un'unica asset class, area geografica o a un singolo trend è sicuramente la scelta migliore.
E' opportuno infatti ricordare che ad oggi i corsi dei bond sono in rialzo e stanno compensando, in questi giorni negativi, i ribassi dei corsi azionari. C'è da preoccuparsi invece se si è arrivati a questi giorni impreparati e con un portafoglio totalmente esposto sul mercato azionario dove il risparmiatore non è in grado di tollerare questa forte volatilità col forte rischio di liquidare posizioni in perdita mentre invece, nonostante non sappiamo quanto dureranno i dazi e se verranno ritoccati o meno a breve si potrebbe iniziare ad accumulare qualcosa ovviamente con grande cautela, soprattutto sul tech, reduce da una marcata flessione. Il mercato oggi non cerca la crescita ma la stabilità.
Fuggire dai mercati azionari nei momenti di grande incertezza non è quindi mai una buona idea. La cosa più semplice sarebbe quella di ponderare la componente equity in chiave più protettiva, pur conservando un'esposizione al mercato azionario, sempre in linea col proprio profilo di rischio e orizzonte temporale. Una delle strade è considerare i mercati con tariffe più contenute come le più performanti, come il Regno Unito o Singapore. Ma ovviamente non si può costruire un portafoglio basandosi solo sulle aree geografiche.
Un’altra ipotesi potrebbe essere quella di investire su azioni ad alto dividendo privilegiando le società in grado di produrre flussi di reddito elevati: lo stacco dei coupon mitiga infatti il calo delle quotazioni. Inoltre questo mix di azioni sono meno esposte al tech ed agli Stati Uniti, i più colpiti in questi giorni come l'automotive ed i beni di consumo, in quanto decisamente dipendenti dalle catene globali del valore, a favore delle utility, del comparto del benessere, e dei consumi, settori tradizionalmente più difensivi.
Mantenere poi lo sguardo sui fondamentali; vi sono società di qualità con bilanci solidi e competitivi che consentiranno loro di superare questa fase di grande volatilità. Si tratta di realtà con business decisamente resilienti o con dinamiche strutturali di lungo termine che possono rappresentare una via d'uscita anche in contesti complicati.
Ad ogni modo ad oggi il mercato dipende molto dalle mosse del Presidente USA anche se per il momento i settori più esposti rimangono i manifatturieri. Chi invece sceglie di posizionarsi in difesa lo può fare col debito governativo e di buona qualità, sostenuto in Europa da un'accomodante politica monetaria: il mercato sconta infatti quest'anno un paio di tagli dei tassi anche se qualche analista se ne aspetta di più. Evitare il fai da te ma appoggiarsi all'esperienza dei Gestori di Fondi.
L’Italia in questo momento gode di fiducia. Lo spread è in linea con le aspettative e ci si aspetta che rimanga tale. Inoltre il mercato dei bond in Europa si è sempre mantenuto in salute anche nei momenti più complicati e non vi sono ad oggi motivi per pensare che le cose debbano andare diversamente. In questa fase è consigliabile non superare i 4 anni per proteggersi dalle oscillazioni eventuali dei tassi.