Economia

Jonella Ligresti prosciolta dopo 8 anni: "Ho perso tutto ma non rinnego..."

La figlia di Salvatore, ex patron di Fonsai scomparso nel 2018, è stata scagionata: "Ma ormai ho perso tutto"

"Tu devi rinnegare il tuo cognome". Jonella Ligresti prosciolta dopo 8 anni

Jonella Ligresti è una donna libera dopo un calvario giudiziario durato ben 8 anni. Arrestata per ordine della Procura di Torino nel luglio 2013. L’11 ottobre di tre anni dopo viene condannata a cinque anni e otto mesi per falso in bilancio e aggiotaggio. La condanna alla figlia di Salvatore Ligresti, ex patron del gruppo Fonsai scomparso nel 2018, viene annullata nel marzo 2019 dalla Corte d’Appello di Torino, che accoglie le istanze della difesa sulla competenza territoriale e il gip di Milano, accogliendo la richiesta della Procura, il 12 maggio scorso la proscioglie da tutte le accuse, ritenendole infondate. La figlia di Ligresti racconta gli anni trascorsi in carcere. "Era la sera del 20 luglio 2013, - spiega al Giornale - mi avevano arrestato tre giorni prima ed ero sfinita dal viaggio interminabile iniziato a Cagliari alle quattro del mattino".

Jonella Ligresti prende fiato, mentre la sua faccia si rannuvola: "Ricordo le Vallette di Torino con angoscia, ma il momento dell’ingresso in cella, in quella cella, come un supplizio. Sulla porta ho visto quella stanzetta, due metri per quattro, un letto a castello e nemmeno una sedia per mangiare, e mi è preso il panico: mi sentivo soffocare, una crisi di claustrofobia, non capivo più niente, urlavo, mi sono aggrappata al muro. Poi è arrivato un prete e mi ha detto: 'Devi entrare perché ti hanno arrestato. Tu devi rinnegare il tuo cognome'".

"Ma io - prosegue Jonella al Giornale - non dovevo rinnegare niente, anzi io sono una figlia innamorata di suo papà che era un genio. Citylife deve molto a mio padre; me lo ricordo a discutere con Libeskind: erano chini sulle carte del progetto e a un certo punto papà ha tirato fuori la sua matita rossa e blu, la stessa che gli ho infilato nel taschino prima di chiudere la bara, e ha iniziato furiosamente a fare correzioni. L’archistar ascoltava, poi in italiano ha detto: "Hai ragione Salvatore". Piazza Gae Aulenti dovrebbe chiamarsi piazza Salvatore Ligresti". Le scende una lacrima: "Ormai ho perso tutto".