Economia

UniCredit-Commerzbank, il piano di Orcel per l'Ops: mantenere il logo della banca tedesca e limitare gli esuberi

di redazione economia

L'istituto italiano attende il via libera dalla Bce per salire fino al 29,9%, ma prepara già le prossime mosse

UniCredit-Commerzbank, le mosse di Orcel per convincere anche il governo tedesco

UniCredit non si ferma e attende il via libera dalla Bce per salire fino al 29,9% in Commerzbank. L'ad della banca italiana Andrea Orcel studia il piano per l'Ops (offerta pubblica di sottoscrizione). L'obiettivo è quello di rassicurare il governo tedesco mantenendo, in caso l'operazione finale andasse a buon fine, il logo di Commerzbank e inoltre di limitare il più possibile gli esuberi. Due punti chiave per la Germania. Secondo alcune fonti - riporta La Repubblica - la fase preparatoria delle carte, istruite dalla Bafin tedesca per poi trasmetterle alla Bce, starebbe terminando, per avviare il contatore che dà 60 giorni (più 30 supplementari) ai supervisori per il nulla osta. Per questo, e complice la pausa natalizia, la decisione non sarebbe da attendere prima di gennaio 2025. E ai piani supremi della torre di Piazza Gae Aulenti, racconta qualche consulente, si lavora pazienti al mosaico che consenta, dopo l’ok Bce e nel giro di qualche settimana, il lancio di un'offerta pubblica di scambio.

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Il piano messo a punto da Orcel, che di fusioni bancarie se ne intende essendo stato per 20 anni il consulente-regista delle più grandi, sarebbe a due stadi. Il primo, - in base a quanto risulta a La Repubblica - ottenuto il via libera Bce, prevede l’esercizio dei derivati total return swap siglati con Bofa e Barclays, che già danno a Unicredit tutti i diritti su un altro 11,5% di Commerz, meno quelli di voto. A quel punto il socio Unicredit potrebbe già respingere operazioni sgradite, perché anche con un’affluenza dell’80% all’assemblea Commerz (dove di solito è presente il 60% del capitale) gli italiani potrebbero bloccare le delibere straordinarie, cui serve il 75% dei sì.

Intanto Orcel, che è anche presidente di Hvb, esplora il dialogo con i tedeschi e lavora con le diplomazie a qualche mitigazione: dal mantenimento del logo Commerzbank alla gestione morbida e volontaria degli esuberi (come fatto ora in Italia), alla riproposizione del "modello federale" per cui i crediti erogati dalla controllata Hvb in Germania e in Austria sono deliberati da strutture locali.