Economia
Unione bancaria, svolta a Berlino: "Sì alla garanzia unica sui depositi"
Per il momento pare soltanto una posizione personale. Non condivisa all’interno del governo tedesco (leggi Cdu-Csu e Angela Merkel, da sempre contrari). Ma che il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz, il successore del falco Wolfgang Schaeuble, spinga per completare il piano di unione bancaria dell’Eurozona con l’adozione di un sistema comune di assicurazione sui depositi rappresenta sicuramente una svolta che può aggiungere un altro tassello importante per la costruzione della “casa comune europea” mentre l’exploit dei movimenti sovranisti ha subito una battuta d’arresto nel Vecchio Continente. Dunque, un’occasione da non sprecare per porre fine alle divisioni politiche che hanno frenato l'evoluzione dell'Unione bancaria, più volte sollecitata dalla Bce e da alcuni leader Ue se non altro perché renderebbe l'Eurozona più resistente agli shock economici e consentirebbe agli Stati membri di liquidare le banche fallite in sicurezza, senza la necessità di pesare sulle tasche dei contribuenti e sulle economie locali.
In un articolo sul Financial Times, Scholz ha spiegato che gli istituti di credito di Eurolandia devono dotarsi di un sistema comune di assicurazione sui depositi. Un passaggio necessario, altrimenti il ruolo globale dell'Europa sarebbe compromesso se non venisse completata l'integrazione del settore finanziario dell’Eurozona. "La necessità di approfondire e completare l'unione bancaria europea è innegabile. Dopo anni di discussioni, la situazione di stallo deve finire", ha scritto infatti il numero uno del Tesoro tedesco, evidenziando che con la Brexit, l'Ue perderà la City londinese - il suo più grande centro finanziario - e ciò significa che è giunto il momento di promuovere una migliore integrazione delle banche dell'area euro.
L'elemento più sorprendente contenuto nelle proposte di Scholz è il suo piano per creare un sistema comune europeo a protezione dei depositanti durante un collasso bancario attraverso un backstop rispetto ai fondi nazionali di garanzia.
La Germania ha sempre respinto tali piano, in mezzo all'ostilità pubblica nei confronti di qualsiasi tentativo percepito di mettere i contribuenti teutonici in pericolo per le banche instabili in altri Paesi.
Il sistema di riassicurazione fungerebbe da sostegno ai fondi nazionali, contribuendo a garantire che i governi possano onorare il loro obbligo legale di proteggere i depositi fino a 100.000 euro in caso di crack bancario. Accettare una qualche forma di meccanismo europeo comune di assicurazione dei depositi non è stato "un piccolo passo per un ministro delle finanze tedesco", ha precisato poi Scholz.
Tuttavia, le sue proposte presentano pesanti avvertimenti e condizioni, che sono suscettibili di suscitare preoccupazione negli Stati membri dell'Ue con le finanze più deboli e i settori bancari fragili e le sue proposte rischiano di trovare opposizione anche in Germania. L’intervento è stato subito promosso dagli analisti di Goldman Sachs, secondo cui "questa proposta avrà probabilmente un peso maggiore sul mercato, rispetto a quelle precedenti”. La palla ora ad Angela Merkel.
@andreadeugeni