Economia

Usa, tra vecchiaia e follia una scelta rischiosa per gli americani e il mondo

di Daniele Rosa

L’avido di potere Joe Biden contro il rabbioso Donald Trump

Elezioni Usa, tra vecchiaia e follia la scelta degli americani

“Vecchiaia e follia” è questa la scelta che a breve gli americani dovranno fare per scegliere chi occuperà la poltrona più importante del mondo. Joe Biden e Donald Trump. Da una parte l’ottuagenario presidente ,sempre più senior, dall’altra il quasi ottuagenario tycoon incattivito dagli innumerevoli guai con la giustizia. Una campagna che già dalle prime battute si preannuncia senza esclusione di colpi. Da un lato la stabilità e la democrazia, dall’altro una politica di “pancia” nervosa, a volte illiberale, sicuramente senza controllo. Il tutto reso più complicato da un panorama geopolitico che più drammatico e nel caos non si potrebbe avere. Con un Biden che condanna Putin senza se e senza e dall’altro un Trump che invece lo “comprende” a tal punto da attaccare pure i paesi Nato morosi. E uguale divergenza nell’altro conflitto in Israele e Gaza.

Elezioni Usa, coerente Trump, molto meno Biden

Il tycoon, nella sua guerra contro tutti, è rimasto coerente nel voler tornare presidente e nel suo credo di fare l’America di nuovo grande, il famoso MAGA. Dal canto suo Biden, pur avendo dato risultati economici sorprendenti, è stato invece una sorpresa. Nelle elezioni che lo hanno visto vincitore si era presentato come un presidente di passaggio pronto a lasciare la strada a una nuova promessa più giovane. Ora ha fatto una giravolta di 360 gradi che presta il fianco a mesi di prese in giro ad ogni passo falso, misunderstanding o inciampi su qualche scalino. E già si sono visti i primi accenni di quello che potrà succedere. Gli inciampi sulla scia del l’aereo presidenziale, i scivoloni ripetuti durante eventi, il confondere Macron con Mitterrand o Köhl con Merkel, o prendere come messicano il Presidente dell’Egitto hanno scatenato battute a raffico sulla "stabilità presidenziale". L’ultimo colpo a questo martellamento gli è arrivato dal Pm Robert Pur che lo ha liberato dall’accusa di aver nascosto documenti riservati proprio perchè le sue facoltà mentali sarebbero , udite udite, “diminuite a causa della sua vecchiaia”.

Elezioni Usa, la vecchiaia il lato debole della campagna dei democratici

Insomma sulla parola vecchiaia il coltello dei repubblicani può affondare come nel burro. Al momento i democratici sono convinti di questo ma non riescono a trovare un candidato che potrebbe tenere testa allo scatenato Trump. Dal canto loro i repubblicani sanno che dovranno fare i conti con un candidato narcisista, arrabbiato ed imprevedibile ma sanno anche che nessuno, meglio di lui, puo’ arrivare alla vittoria. Se nemmeno i giudici, secondo i fans , lo possono fermare figuriamoci un “vecchietto traballante”. Ed allora perchè nel mondo democratico nessuno è riuscito, fino ad ora , a correre ai ripari e proporre un’alternativa valida? Il problema sta soprattutto nella voglia di potere che Joe Biden non ha voluto nascondere. Non gli stanno bastando gli anni di politica di alto livello e neppure l'aver coronato il sogno di qualsiasi politico, no, proprio, Biden non si sogna di mollare la poltrona e nessuno attorno a lui ha la forza di convincerlo a cambiare rotta. Meglio essere “utili idioti” e servire il re piuttosto che contrastarlo in maniera razionale. Purtroppo questa corsa impropria cade in uno dei momenti più drammatici del dopoguerra. Momenti che necessitano di menti lucide, razionali, giovani non annebbiate dagli anni e nemmeno dall’ira. Purtroppo, per il mondo, il rischio si avvicina. E’ grande, tanti ne sono coscienti, ma nessuno fa nulla.