Economia
Veneto Banca, Anselmi: "Non ho chiesto buonuscita, atto di civiltà"

L'ex presidente Anselmi ha lasciato da pochi giorni tutte le cariche operative in Veneto Banca
Beniamino Anselmi ha lasciato da pochi giorni tutte le cariche operative in Veneto Banca, presidenza e partecipate. E lo fa senza chiedere un solo euro di buonuscita. 'Mi hanno detto che ho fatto un atto di coraggio. Mi fa un po' sorridere. Credo di aver fatto un atto di civilta' - spiega Anselmi -. Quando ho accettato di diventare presidente di Veneto Banca l'ho fatto perche' la giudicavo una bella sfida.
Ma io ho una visione operativa diversa da altri all'interno del Consiglio e per quanto abbia ricevuto attestati di stima e affetto dai tutti i dipendenti, ho deciso di non continuare oltre'. I motivi di contrasto - ricostruisce il Mattino - sono stati soprattutto sulla tempistica nella questione delle conciliazioni con gli ex azionisti. Anselmi riteneva che si stesse aspettando troppo e che questo mettesse a rischio l'operativita' della Banca a scapito del piano di rilancio.
La decisione di Anselmi di non chiedere bonus e' in controtendenza con quanto successo in passato con altri manager del mondo bancario Veneto. Basti pensare all'ex ad della Banca Popolare di Vicenza Samuele Sorato, che lascio' l'incarico nel 2015 con una liquidazione di 4 milioni di euro, in parte congelata dalla Banca. O all'ex ad di Veneto Banca Vincenzo Consoli, che ricevette 1,8 milioni a titolo di corrispettivo per il patto di non concorrenza (pari a due annualita' di stipendio), 900mila euro a titolo transattivo, 761mila a titolo di penale per anticipata risoluzione e 189mila a titolo di indennita' sostitutiva.