Economia
Vini da investimento, è sempre boom. Domina lo Champagne
Cresce l'Italia, che guadagna terreno negli ultimi sei mesi, realizzando una crescita del 5%
Gli investitori non hanno dubbi e continuano a puntare sullo Champagne. Liv-ex, il benchmark del mercato secondario degli fine wines, segnala che la crescita registrata negli ultimi 5 anni dalla bollicina d’Oltralpe è stata addirittura del 39%, di cui il 20% lo scorso anno. Il valore delle cinquanta etichette più prestigiose ha raggiunto quota 347, un valore superiore al 308 attribuito al Liv-ex Bordeaux 500 che ottiene una crescita del 29% nel biennio, dopo il calo delle quotazioni nel periodo 2013-2015.
L’Italia - come si legge su http://wine.pambianconews.com - guadagna terreno negli ultimi sei mesi, realizzando una crescita del 5% superiore al +4% dei Bordeaux e al +3% degli Champagne.
In generale, dopo un 2016 da record, l’indice Liv-ex 100 ha continuato a crescere e a luglio ha fatto segnare un nuovo record, per effetto dell’offerta ridotta di fine wines e dell’incremento di domanda proveniente da nuovi investitori interessati al vino di qualità. Tra i più attivi russi, cinesi e brasiliani.
Tra i grandi vini italiani, nell’indice Liv-ex 100 sono presenti Massetto annata 2013, Tignanello 2013, Ornellaia 2010, Sassicaia 2009 e 2013 e Solaia 2010.