Violetta Caprotti e quei 50 mln chiesti dal Fisco. Ma scatta lo scudo inglese - Affaritaliani.it

Economia

Violetta Caprotti e quei 50 mln chiesti dal Fisco. Ma scatta lo scudo inglese

Nel mirino della GdF finisce l'eredità del fondatore di Esselunga. Ombre sull'operazione del 2017 sulla società La Villata. Ma da Londra: tutto in regola

Esselunga, scoppia il contenzioso Italia-Inghilterra sui Caprotti

Tra l'erede del fondatore di Esselunga Bernardo Caprotti e il Fisco è scoppiato un contenzioso relativo a presunte tasse non pagate da Violetta, la figlia dell'uomo artefice del successo del marchio dei supermercati. A sei anni e mezzo dalla scomparsa di Bernardo Caprotti, - si legge su Repubblica - la Guardia di Finanza ha ultimato una lunga indagine che riguarda le tasse pagate dalla figlia Violetta, sulle operazioni compiute per sistemare con il resto della famiglia le quote societarie ricevute in eredità. L’indagine non riguarda l’Esselunga, bensì una società immobiliare, La Villata, che al momento della scomparsa dell’imprenditore – nel settembre 2016 – era proprietaria di alcuni edifici che ospitano i punti vendita. La verifica si è chiusa negli ultimi giorni di marzo e i finanzieri hanno passato la documentazione all’Agenzia delle Entrate, ipotizzando che Violetta abbia evitato di pagare imposte per una cinquantina di milioni di euro.

Violetta, però - prosegue Repubblica - risiede a Londra ed è soggetta alla tassazione britannica. Che su questo punto permette di azzerare le imposte sulle quote societarie ereditate, se vendute al valore di mercato. La Guardia di Finanza, dopo aver appurato che effettivamente la figlia dell’imprenditore risiede all’estero, le contesta comunque un abuso del trattato tra Italia e Regno Unito sulla doppia tassazione. Il ragionamento dei finanzieri si basa sul differente valore della partecipazione ai fini delle imposte di successione che Violetta ha pagato in Italia, rispetto a quello utilizzato nel Regno Unito per la successiva vendita. Viceversa le autorità britanniche, interpellate dai legali di Violetta per fornire la prova della residenza e le cartelle esattoriali della tasse pagate dal suo trasferimento a oggi, non hanno nulla da eccepire e fanno sapere di essere pronte a dirimere la questione con l’Italia con l’apposita procedura prevista dai trattati bilaterali.