Economia

Vivendi, blitz della Gdf nella sede. La Borsa crede nello scorporo della rete

Blitz della Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Milano negli uffici di Vivendi, assieme a rappresentanti della Gendarmeria francese, a Parigi nell'ambito dell'inchiesta sulla tentata scalata a Mediaset. Sono in corso perquisizioni anche negli uffici della società di intermediazione Natixis. L'attività della Guardia di Finanza è stata disposta dai pm Fabio De Pasquale e Silvia Bonardi, nell'ambito dell'inchiesta nata da una denuncia di Fininvest che vede indagato per aggiotaggio, oltre al presidente Vincent Bollorè, anche l'amministratore delegato della società francese, Arnaud de Puyfontaine, entrambi accusati di aggiotaggio.

Le indagini stanno cercando di verificare se il finanziere bretone, primo azionista del colosso multimediale francese, abbia intenzionalmente "creato le condizioni" (attraverso la disdetta nel luglio 2016 del contratto d'acquisto di Mediaset Premium pattuito in aprile insieme allo scambio azionario del 3,5% tra Vivendi e Mediaset) "per far scendere artificiosamente il valore del titolo Mediaset" e poi lanciare la scalata "a prezzi a sconto". Operazione con la quale Vivendi ha comprato azioni del Biscione salendo nel dicembre scorso sino al 28,8% (diritti di voto al 29,94%) del capitale del principale gruppo televisivo privato italiano che è controllato al 40% da Fininvest. Dal canto suo, il gruppo transalpino ha subito precisato di aver agito in maniera totalmente legale. 

Tra i due contendenti è in corso anche una causa civile con la prossima udienza fissata per il 19 dicembre per valutare la riunione dei procedimenti nati da due denunce separate di Mediaset e Finivest. Nell'ambito dell'indagine sono già stati ascoltati molti testimoni in questi mesi, tra cui anche il Cfo di Mediaset Marco Giordani e Tarak Ben Ammar, consigliere di amministrazione di Vivendi e di Telecom e mediatore nel contratto di acquisto di Mediaset Premium.

Lo scorso aprile, tra l’altro, è stato ascoltato come teste in Procura anche l’amministratore delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi. Nel procedimento Mediaset e Fininvest, prima dell’estate, hanno mosso nuove accuse ai francesi: violazione contrattuale, concorrenza sleale e violazione della legge sul pluralismo televisivo. Intanto, mentre il titolo Vivendi accusa i contraccolpi dell'indagine in Borsa, quello Telecom rimbalza dopo i recenti cali, guadagnando oltre il 2% grazie alle parole di de Puyfontaine sul business Tim. 

Il presidente esecutivo di Tim e amministratore delegato di Vivendi, ha dichiarato all'EY Capri digital summit 2007 di non avere pregiudizi su niente, neppure sullo scorporo della rete di Telecom. De Puyfontaine ha poi aggiunto di essere disponibile "a incontrare esponenti delle Autorità e del Governo" per discutere degli investimenti di Vivendi in Telecom Italia. "Telecom Italia è una meravigliosa società e Vivendi vuole investire nella società per essere parte dello sviluppo del Paese", ha proseguito De Puyfontaine, aggiungendo che "unire le forze è per Tim e Vivendi la strategia vincente per cogliere tutte le opportunità offerte dalla convergenza" tra contenuti e distribuzione. Parole che, anche se non nuove, sono state lette in maniera positiva dal mercato. Il gruppo però in tarda mattinata ha tenuto a precisare che "una separazione della rete, che è e rimane strategica, non è in agenda. Non c'è nulla di nuovo".

Gli analisti finanziari di Equita Sim spiegano che la società "avrebbe avviato il processo di cessione di Persidera con gli advisor Barclays, Credit Suisse e Lazard. La valutazione sarebbe di 350 milioni di euro. La societa' ha 5 MUX ed è controllata al 70% da Tim e al 30% da Gedi. Persidera ha registrato nel 2016 un Ebitda di 42 mln e un debito di 53 milioni. Nel 2017 viene meno il contratto con Cairo (13 milioni), ma il mangement sta lavorando su costi e prezzi sugli altri contratti per difendere i margini, per cui stimiamo un Ebitda 2017 di 38 milioni. Gli articoli citano interesse al dossier dai fondi infrastrutturali come Macquaire, F2i, Clessidra o dalla famiglia Benetton. EI Towers e Rai Way si erano dette interessate al dossier, ma esiste un problema antitrust legato al fatto che entrambi appartengono a gruppi che controllano già 5 MUX". "Noi", concludono da Equita, "abbiamo una valutazione per il 100% di Persidera di 350 milioni come EV e 300 mln come equity (90 milioni la quota di Gedi, 210 mln la quota Tim), poco sopra le 9 volte l'Ebitda 2017. Sul mercato esiste sovracapacità (Cairo ha un MUX ed è alla ricerca di clienti per saturare la capacità) e incertezza sulla domanda di capacità assorbita dalla piattaforma Mediaset Premium".