Economia

Volkswagen difende Ceo e presidente. Il board: "Rimarranno al loro posto"

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio per il vertici a causa del Dieselgate, il Cda del colosso automobilistico conferma la fiducia alla coppia di vertice

Nessun ribaltone ai vertici della Volkswagen. Il giorno dopo la richiesta in Germania di un rinvio a giudizio per una "manipolazione di mercato" che avrebbero causato occultando nel 2015 quello che sapevano sul nascente "scandalo-diesel" costato miliardi di euro agli azionisti il consiglio di sorveglianza della Volkswagen, all'unanimita', si infatti schierato dalla loro parte: l'amministratore delegato di Volkswagen Herbert Diess e il presidente Hans Dieter Poetsch manterranno il proprio incarico.

In una nota, diffusa dopo una riunione straordinaria, si legge che l'intero Board e' d'accordo con le conclusioni della Commissione esecutiva, secondo cui Poetsch e Diess non sono venuti meno al proprio dovere di fornire agli investitori informazioni rilevanti. I due manager, oltre all'ex Ceo Martin Winterkorn, sono stati citati in giudizio dai pubblici ministeri di Braunschweig con l'accusa di non avere dato agli investitori informazioni tempestive sulle conseguenze finanziarie ed economiche dello scandalo emissioni del 2015.

Secondo le autorita' tedesche, avrebbero dovuto comunicare che la societa' aveva utilizzato software per falsificare i test sulle emissioni prima che le autorita' americane rendessero note formalmente le violazioni il 18 settembre 2018. "Il Board di supervisione condivide le valutazioni espresse ieri dalla Commissione esecutiva.

Basandosi su una propria indagine, indipendente e di ampia portata, condotta dall'autunno 2015, il Board non ritiene, anche dall'attuale punto di vista, che il mercato non sia stato informato in modo deliberato. Cio' non e' cambiato dopo avere preso visione dei documenti d'accusa. Per questo, Volkswagen proseguira' la collaborazione di successo" con Diess e Poetsch, si legge.