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Economia
Zona euro, l’economia europea soffre anche nel terzo trimestre 2023

Zona euro, l'economia soffre anche nel terzo trimestre 

“L’economia della zona euro subirà una contrazione nel terzo trimestre di quest’anno e non crescerà nel breve termine toccando i livelli che aveva nel pre-pandemia da Covid. I principali trascinatori di questo rallentamento sono le economie di Francia e Germania” lo rileva l'indice PMI elaborato dalla società inglese S&P Global. Le imprese dell’eurozona infatti stanno vivendo in una situazione critica per due ordini di motivi: il primo il deciso calo degli ordini e il secondo l’aumento dei costi di produzione. Un fantasma che già si avvertiva un po’ di mesi fa. L'indagine viene realizzata attraverso sondaggi sui responsabili acquisti di 5.000 imprese europee. A loro viene chiesta una valutazione da 0 a 100 dell’attività precedente. 

Zona euro, economia ancora sotto i 50 punti

L’ economia della zona euro ottiene un punteggio di 47,1 punti, (46,7 punti ad agosto), ma ancora lontana dalla soglia dei 50 che la farebbe uscire dalla zona di rallentamento. Al primo posto fra le cause indicate vi è la contrazione della domanda. A Settembre il calo del comparto dei servizi (alberghiero, commercio e  trasporti) è stato più forte dai tempi della pandemia. Non si vedeva così dal maggio 2023. E adesso gli aumento dei tassi della Bce si stanno riflettendo anche sui consumi. Il 4,5% del tasso di finanziamento è sicuramente un freno al rilancio perchè i privati trovano maggiori difficoltà di finanziamento e le poche a costi più alti. La stessa problematica la stanno vivendo le famiglie con i mutui in crescita. I costi di produzione sono cresciuti per le imprese in quattro mesi molto velocemente. L'inflazione pressiona il settore, che sta trasferendo l'aumento sui prezzi di vendita. Ed in aggiunta, a complicare il quadro,l'aumento dei carburanti e degli aumenti salariali, spesso non in linea con la stessa crescita.

Zona euro, dati cupi ma qualche luce all'orizzonte

I dati PMI sono cupi ma fortunatamente non tutto è negativo. Infatti sembra che le aziende stiano assumendo a settembre un po’ di più rispetto ad agosto. Le imprese sembrano mantenere ancora un po’ di fiducia e resilienza. Germania e Francia sono state le principali cause del rallentamento dell'attività nel mese di settembre. Il comparto tedesco è calato per il terzo mese consecutivo e al ritmo più rapido dalla prima ondata della pandemia di COVID-19. Il Pil  ha registrato due trimestri negativi e uno senza crescita. Il rallentamento dell’economia cinese e i tagli all’energia a basso costo proveniente dalla Russia continuano a colpire l’economia di Berlino.Quella francese è però stata quella peggiore. Parigi stima che il Pil francese aumenterà solo dello 0,1% in questo trimestre, dopo la crescita dello 0,2% registrata fino a marzo.Ma qualche luce comincia a vedersi all’orizzonte.

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