Grande Fratello Vip 3: sagra del pecoreccio tra gay, "bononi" e vecchie glorie
Partita la nuova edizione del reality di Canale 5, in un trionfo di doppi sensi e ammiccamenti sessuali degni dei film scollacciati Anni '70
Il Grande Fratello Vip 3 ha ripreso il via su Canale 5 in prime time e, nel suo infinito kick-off (ha chiuso i battenti all'ora indegna dell'1.30 di notte) ha già posto ampiamente le basi di quella che sarà la cifra di questa edizione, così come di tutte quelle precedenti del resto.
La volgarità deliberata, ricercata, sottolineata e financo rivendicata con orgoglio.
Se la sfavillante Ilary Blasi apre la trasmissione fasciata in un lungo abito nero con scollatura vertiginosa, ma l'ensemble riesce a essere elegante e raffinato, lo stesso non si può dire dei contenuti propinati dal primo all'ultimo istante della messa in onda. Sembra infatti di assistere alla versione "reality show" dei film scollacciati anni Settanta, con - al posto di Lino Banfi o Alvaro Vitali in canotta e mutandoni - lo spettatore o la spettatrice con la bava alla bocca dietro il buco della serratura del bagno a spiare la "bonona" o il "bonone" di turno sotto la doccia.
Complice anche Alfonso Signorini, che fa benissimo il suo mestiere, ovvero promuovere e favorire le situazioni più estreme possibili per poi sviscerarle sul suo giornale, ogni pretesto è utile per evocare doppi sensi e dare la stura a situazioni pruriginose e pecorecce, quasi a lasciar intendere che l'unico scopo che ha spinto i concorrenti - dalle vecchie glorie come Eleonora Giorgi alle giovani prezzemoline in carriera come Giulia Salemi ai macho stagionati come Walter Nudo ai sexy virgulti come Francesco Monte - sia quello di accoppiarsi come ricci a favore di telecamera (e di share).
Non manca, ça va sans dire - come i citati film di cui sopra, a preoccupante riprova di quanto in fondo la situazione culturale del Paese non si sia affatto evoluta, almeno televisivamente parlando - la strizzata d'occhio all'omosessualita maschile volutamente macchiettistica. Se l'anno scorso, il repertorio di mossette, gridolini e "scheccate" era appannaggio di Cristiano Malgioglio, quest'anno dovrebbe essere affidato a Ivan Cattaneo, la cui ironia e intelligenza, tuttavia, potrebbero riservare qualche guizzo intellettuale - almeno si spera - a dispetto di chi si aspetta il solito vacuo gay "fru fru" tanto rassicurante per le famigliole all'ascolto.
Questo insistito vellicare gli istinti più bassi del telespettatore, in ogni modo, inquieta, soprattutto pensando che Il GF è seguito da molti giovani e giovanissimi, malgrado dal successo della scorsa edizione si evinca che la trita e ritrita formula piace così e risulta ancora vincente. Si tratta ora di vedere se gli ascolti e i dati Auditel della stagione appena partita saranno altrettanto lusinghieri, auspicando che - tra un ammiccamento sessuale e l'altro, tra una mise più o meno succinta e l'altra, tra una battuta triviale e l'altra - vi sia anche spazio per qualche arguta riflessione, per qualche scambio non banale e qualche contenuto degno di essere veicolato. Che, ai centimetri di pelle, ogni tanto si privilegi l'esposizione dei neuroni. Chiediamo troppo?
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