Spettacoli
Grigolo infiamma la Scala con Romeo e Giulietta. Ennesimo trionfo del tenore
Acclamatissima interpretazione di Vittorio Grigolo nel Roméo et Juliette di Charles Gounod. "Nell'era della virtualità, riporto la passione nell'amore"
I tantissimi melomani che hanno lamentato l'assenza di Vittorio Grigolo nella Tosca che ha inaugurato la stagione operistica nel tradizionale giorno di Sant'Ambrogio sono stati ripagati dalla straordinaria interpretazione del tenore aretino nel Roméo et Juliette di Charles Gounod prodotta dal The Metropolitan Opera di New York, che ha debuttato ieri, 15 gennaio al Teatro alla Scala di Milano.
Con la regia di Bartlett Sher, accompagnato dall'orchestra diretta dal giovanissimo e virtuoso Lorenzo Viotti e affiancato dalla Giulietta interpretata impeccabilmente dalla soprano Diana Damrau, Grigolo ha infiammato gli animi degli spettatori in visibilio, donando al Romeo immaginato da Gounod ogni suggestiva sfaccettatura della passione amorosa.
Grigolo, giudicato tecnicamente il miglior tenore al momento in attività a livello internazionale, ha saputo prestare il suo sconfinato ventaglio di capacità alla struttura dell'opera, che accompagna passo passo la storia d'amore travagliata dei due protagonisti, partendo dolcemente, facendosi via via più ardente, per poi tornare ad assumere toni lievi e delicati al momento della morte nel sottolineare il progressivo e struggente abbandono dell'afflato vitale dei due amanti sventurati, con un gran finale che ne saluta l'ingresso in Paradiso.
Grandi emozioni e pathos, e richieste su richieste di bis da parte del pubblico strabiliato, per la commovente "cavatina" di Romeo-Grigolo nell'atto secondo, quando il protagonista esprime tutto il proprio trasporto per il "sole" Giulietta che, "sorgendo" al balcone, riesce a oscurare perfino le stelle.
Ennesimo trionfo, dunque, per il giovane tenore, dopo il successo de L'Elisir D'Amore sempre alla Scala e le acclamatissime esibizioni in tutto il mondo sui palcoscenici più prestigiosi quali l'Opera di Parigi, la Royal Opera House di Londra, il Metropolitan di New York e la Staatsoper di Vienna. "Sono stato felice" ci racconta entusiasta Vittorio Grigolo, "di vedere alla prima del Roméo et Juliette tanti giovani fra il pubblico. Nel nostro mondo contemporaneo in cui l'amore è diventato pressoché virtuale, ho cercato di restituire al sentimento più nobile del mondo un'appassionata vitalità, concreta, tangibile, viscerale. In una parola: vera". Dal riscontro entusiasta del pubblico in sala possiamo testimoniare che l'artista è riuscito alla perfezione nel suo intento.
I tanti giovani e giovanissimi presenti in sala, commossi ed estasiati dall'interpretazione di Vittorio, dimostrano quanto quest'ultimo sia assurto a principale "divulgatore" dell'Opera fra le nuove generazioni, contribuendo così a preservare questo genere culturale e proteggendone il retaggio per il futuro.